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Il Tridente chiude al traffico: dopo le proteste, prime ore tra rabbia e stupore

Tridente si parte, tra chi dei divieti non sapeva niente, chi sventola fogli per dimostrare che può passare, e chi impreca contro "l'ennesima genialata del sindaco Marino"

Tra romani spaesati e fischi assordanti che richiamano all'ordine chi tira dritto, il Tridente mediceo stavolta chiude davvero. Sono le prime ore ufficiali per la mini ztl A1, allargata fino a includere l'area tra via Ripetta e quella tra via della Mercede e via del Tritone. 

Cinque nuovi accessi presidiati dalla Polizia Locale fino all'arrivo dei varchi elettronici, previsto per gennaio. Tutti fuori tranne residenti, mezzi per il carico-scarico merci e permessi speciali. Tutti, compresi i motorini, che, poco abituati ai divieti di accesso, hanno gridato allo scandalo durante la settimana di prova appena conclusa, con tanto di flashmob di protesta.

"Scusi, fino a che ora posso scaricare?", "Fino alle 10 e 30, faccia veloce, ha dieci minuti di tempo". "Scusi, ma poi posso girare a sinistra?, "Sì, proceda pure sulla Passeggiata di Ripetta, non cambia niente". Gli agenti della Municipale fanno da ufficio informazioni, perché un po' di caos, comprensibile, c'è. 

Così, tra chi non ne sapeva niente, chi sventola fogli per dimostrare che può passare, chi impreca contro "l'ennesima genialata del sindaco Marino" e chi va a caccia di un posto di fortuna dove lasciare il motorino che sia il più vicino possibile alla destinazione finale, gestire tutti non è facile.     

"Io devo arrivare alla scuola", "Vada pure". Sì, chi si reca all'istituto privato De Merode di piazza di Spagna può passare perché utilizza i parcheggi privati della scuola. Chiunque, anche non abitante nel perimetro tridentino, che abbia un posteggio riservato può accedere senza problemi. 

Poi ci sono i residenti, quelli che ancora non hanno il nuovo permesso. Per loro, si chiude un occhio, perché, ci spiega un vigile in servizio, "di contrassegni A1 se ne sono stati consegnati ancora pochissimi". "Devo passare per scaricare della merce", "Mi spiace sono le undici, ha già superato il limite", "No, ma io scarico pane". Allora sì, per alcune categorie di alimenti deperibili il divieto non è previsto. 

Immancabile chi spera di spuntarla confidando nel classico permissivismo all'italiana. "Devo consegnare della pubblicità in via del babbuino, ci metto pochissimo". No, non si transige, tocca girare a destra. E qui l'imprecazione scatta: "Tutta opera del sindaco Marino, un'altra delle sue idee geniali". 

"Ma almeno su questa strada lo possiamo mettere il motorino o avete intenzione di rovinarci la vita del tutto?" chiede con stizza un centauro che ha appena girato a destra prima del presidio di via di Ripetta. "Sì, nessun problema", su via dell'Oca l'accesso e il parcheggio sono liberi. E infatti si vede. Qui la sosta selvaggia delle due ruote regna sovrana. Sul marciapiede, sulle strisce pedonali, nei posti riservati a handicappati, ovunque sia possibile. "Beh, è il minimo, che dobbiamo fare?". Accanto a chi sbotta di rabbia, fa capolino anche un po' di ottimismo. "Anche ai Fori Imperiali sembrava la catastrofe, ora non se ne parla più. Si sono abituati tutti, e anche qui sarà così". 

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