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Teatro Valle, il I Municipio è contrario allo sgombero: votata mozione in consiglio

L'Odg con richiesta di sgombero è stato proposto da Fdi e votato alla Camera. Prima discusso e poi respinto dal parlamentino di via della Greca

A dieci giorni dall'Odg con richiesta di sgombero fatto approvare dal centro destra alla Camera contestualmente al Decreto Cultura, la bagarre sul Teatro Valle non si placa, e si sposta tra le mura di via della Greca. Il I municipio si è espresso apertamente "per la valorizzazione dell'esperienza", ma soprattutto contro qualunque idea di "cacciare" dalla struttura gli occupanti, che la gestiscono da due anni, scatenando le ire dei consiglieri di opposizione.  

"Riteniamo che l'attività svolta fin ad ora all'interno della struttura, vista la grandissima partecipazione di moltissimi esponenti del mondo della cultura, che ha portato la struttura a vincere il premio internazionale per la partecipazione attiva Princess Margriet Award della European Cultural Foundation (2013), vada tenuta in considerazione per il futuro del Teatro Valle stesso". 

Così i tre consiglieri municipali di Sel, Jacopo Maria Argilli, Graziella Manca e Mauro Cioffari, che assicurano: "Vigileremo come municipio affinché la proprietà continui a rimanere pubblica garantendo il mantenimento dell’attuale destinazione d’uso ed escludendo ogni altra ipotesi di gestione". Ma l'iniziativa non piace al centro destra. 

"Stamani, presso l'aula consiliare del I Municipio, si è discussa la mozione presentata da Fratelli d'Italia nella quale si richiedeva di dare attuazione all'Ordine del giorno presentato dai deputati Rampelli e Totaro e votato dalla Camera. La maggioranza di centrosinistra ha votato contro questo atto e ne ha votato uno alternativo dove si richiede, peraltro, l'affidamento diretto del bene agli 'amici occupanti'. Questo è il volto della nuova amministrazione, che avalla le occupazioni non condannandole ed in più, sotto la spinta di Sel, auspica affidamenti diretti a non si sa chi".

L’odg presentato da Fratelli d’Italia – nello specifico da Fabio Rampelli e Achille Totaro – ha impegnato il governo "ad assumere le iniziative dirette ad assicurare la piena e corretta attuazione dell'accordo di valorizzazione stipulato tra il Ministero e Roma Capitale, al fine di consentire il rilancio e lo sviluppo dell'attività del teatro". 

Nel testo è sotto attacco dei consiglieri anche la nascita, lo scorso 18 settembre, della Fondazione Teatro Valle Bene Comune. A loro dire la soluzione non servirebbe "a sanare la questione, perché una Fondazione nella sua forma giuridica, deve essere ratificata e verificata dal Prefetto e presuppone la proprietà dell'immobile, e non può chiamarsi con il nome di un bene che non sia di proprietà dei fondatori".

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