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Centro Piazza Navona

Piazza Navona libera dai dehors, commercianti in protesta: "Il nostro posto di lavoro non vale niente?"

Di ieri l'operazione decoro dei Vigili Urbani, con centinaia di tavolini "fuori legge" rimossi. Esercenti con le serrande abbassate: "Grazie sindaco per la perdita del lavoro"

Piazza Navona libera dai tavolini. E animata dalle proteste. Una guerra per il decoro che va avanti da anni, e che oggi, forse, incassa la prima vittoria, ma che insieme fa i conti con i malumori inevitabili dei commercianti. Una giornata agitata quella di ieri per gli esercenti dello storico salotto romano. Due i blitz della Polizia Municipale con centinaia di tavolini ritirati. Si parte la mattina, con il ristorante I Tre Scalini e il bar Bernini che hanno sgomberato completamente lo spazio davanti ai locali, secondo quanto disposto nei giorni scorsi dal Tar del Lazio. 

Alle operazioni erano presenti anche i vigili urbani con il comandante Raffaele Clemente, che però non sono dovuti intervenire, visto che gli esercenti interessati dal provvedimento hanno provveduto autonomamente a rispettare la sentenza. 

I vigili sono poi tornati in piazza nel pomeriggio, per la messa in sicurezza dell'area, con altri locali che affacciano sulla piazza costretti a regolarizzare le postazioni esterne. Ma gli esercenti non ci stanno e sono pronti alla protesta, impauriti dal possibile calo di incassi e dalla conseguente possibile perdita del posto di lavoro. Già ieri si sono fatti sentire, con saracinesche abbassate e striscioni eloquenti, addirittura bilingue: "Grazie sindaco per la perdita del posto di lavoro", o ancora "Il nostro posto di lavoro non vale niente? Il nostro stipendio? Le nostre famiglie?". 

Esulta invece il presidente del Codacons, Carlo Rienzi: "Finalmente Piazza Navona torna ad essere un luogo vivibile per cittadini e turisti". "La decisione del Tar ha trovato pieno accoglimento - afferma il presidente - Oggi infatti sedie e tavolini di bar e ristoranti di Piazza Navona apparivano disposti in modo da rispettare le disposizioni comunali e l'ordinanza dei giudici. 

Siamo lieti di aver potuto verificare tutto ciò, e ringraziamo i vigili della capitale e il Comune di Roma. Resta tuttavia l'amarezza di essere dovuti ricorrere alle aule di giustizia per ottenere l'ottemperanza di limiti e regolamenti che andrebbero osservati sempre dagli esercenti, come forma di rispetto dell'amministrazione, del patrimonio storico della capitale, dei cittadini e dei turisti", conclude Rienzi. A fargli eco anche l'assessore al Commercio, Marta Leonori. "L'ordinanza del Tar riconosce piena validità alla decisione dell'amministrazione capitolina di applicare i piani di massima occupabilità".  

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