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Tentativo di sgombero fallito al Volturno occupato

Un privato accompagnato dall'Interpol ha sigillato nella notte il cinema occupato. Lo spazio è stato poi ripreso dagli occupanti che hanno tolto i lucchetti

Dietrofront per il tentato sgombero del Volturno occupato, ex cinema abbandonato da dieci anni e gestito da un gruppo di associazioni che usano lo spazio per promuovere attività culturali, teatrali e di accoglienza per i cittadini migranti. Dai racconti della folla di occupanti che stamattina ha presieduto davanti al lucchetto del portone principale dello stabile, pare che un privato accompagnato da alcuni membri dell’Interpol e due fabbri abbia fatto serrare ogni via d’uscita, spacciandosi per il proprietario di quello che in realtà è uno spazio non assegnato, più volte andato senza successo all’asta dopo il fallimento di Cecchi Gori legittimo proprietario dello stesso. Gli occupanti sono riusciti nel giro di qualche ora a riappropriarsi dello spazio ed ora sono già cominciate le prime assemblee per capire cosa è realmente successo.

“Non abbiamo avuto nessuno allarme - racconta Claudia una delle occupanti dello stabile - questo luogo non è di nessuno, si è trattato sicuramente di un privato che ha tentato l’impossibile credendo che noi fossimo ormai in vacanza, agosto è il periodo migliore per infiltrarsi nei luoghi occupati” A sostegno della realtà che da tre anni anima il cinema a ridosso della Stazione di Roma termini,anche gli occupanti del Valle occupato, i rappresentanti dei movimenti per la lotta della casa e alcuni esponenti di centri sociali e associazioni.

Sgombero Volturno occupato


Il Volturno occupato, che tre anni fa volveva essere trasformato in un bingo, ha una vasta offerta culturale, è un laboratorio che si propone di essere un punto di riferimento per il suo territorio: aperto agli abitanti del quartiere con iniziative culturali , luogo d’informazione e consulenza legale sul diritto alla casa, dei migranti, delle donna all’interno degli sportelli attivati dal Coordinamento Cittadino di Lotta per la Casa, spazio fisico per le prove per tutte quelle realtà artistiche che non sanno dove andare, un teatro dove la programmazione si fa insieme,e può cambiare.

Una volta riaperte le porte e rotti i lucchetti gli occupanti si sono riappropriati dello spazio, intenzionati a riprendere le attività a presidiare affinché un simile tentativo non si ripeta e soprattutto a capire se davvero si è trattato di un falso allarme o se dietro questo sigillo ci sia la direzione di qualcuno che vorrebbe assegnare lo spazio a chissà chi, privando i cittadini del lavoro di produzione culturale e sociale fatto sinora da un gruppo di ragazzi motivati ed esperti alla riappropriazione e riuso di beni pubblici abbandonati.

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