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Centro Centro Storico / Via del Babuino, 199

Un anno fa gli scontri. I commercianti: "Nessuno ci ha rimborsato i danni"

Il sindaco Alemanno promise ai negozianti che rimasero coinvolti negli scontri di quel giorno che il Comune avrebbe rimborsato i danni subito ma dopo un anno i commercianti ancora non hanno visto un euro

Un anno fa, il 14 dicembre 2010, le strade del Tridente di Campo Marzio, il salotto di Roma, furono sconvolte dalla guerriglia urbana. Poche ore dopo la fine degli scontri, il sindaco venne a portare la propria solidarietà ai commercianti, abitanti e turisti delle zone colpite e nei giorni successivi arrivò l’annuncio che il Campidoglio si sarebbe costituito parte civile nei processi contro i manifestanti accusati e che sarebbero stati stanziati dei fondi per aiutare quei commercianti che avevano subito danni.

Alessandro Spiezia è tra questi, anzi, rappresenta un po’ il simbolo di quello che i commercianti del Tridente hanno vissuto quel giorno. Le vetrine del suo negozio di ottica, proprio all’inizio di via del Babuino, sono state investite dalle fiamme che si sprigionarono dall’incendio di alcune automobili che erano parcheggiati lì davanti e di un furgone della Guardia di Finanza. Le fiamme mandarono in frantumi le due vetrine, distruggendo più di cento paia di occhiali, e arrivarono a lambire l’insegna del negozio. I proprietari vissero attimi di vero terrore, imprigionati all'interno del negozio mentre fuori divampava l’incendio e la rabbia dei manifestanti. Passata l’emergenza, fu il momento delle stime: 22mila euro di danni, documentate e con tanto di fattura inviata al Comune. Ma a distanza di un anno, l’ottica Spiezia non ha ancora avuto il risarcimento promesso dal sindaco.

La quiete dopo la tempesta: il centro di Roma dopo gli scontri - foto di Carlo A. Zaccagnini

“Abbiamo pagato tutto noi, dal Comune non è arrivato niente. E sì che, visti questi tempi di crisi, poter rientrare di quella cifra ci farebbe comodo”, dice Spiezia, che lamenta da parte dell’amministrazione capitolina “una mancanza di chiarezza”. “Ormai si capisce che la stanno tirando per le lunghe, ci dicono sempre che tutto è pronto, i soldi ci sono, manca solo la firma e poi... Almeno ci dicessero sì o no, per correttezza”, dice. Ormai la situazione è così paradossale che Spiezia sta pensando di rivolgersi a Striscia la Notizia, visto che anche gli ultimi tentativi di avere risposte chiare dal sindaco e da Dino Gasperini, l’assessore alle Politiche Culturali e Centro Storico, non hanno avuto effetto. L’ottico e il sindaco sono vicini di casa, abitano entrambi nella stessa via alla Balduina, a pochi palazzi di distanza. Giorni fa, Spiezia ha chiesto al portiere del proprio stabile di consegnare una lettera al sindaco, nella quale chiede rispettosamente conto degli impegni presi. Dino Gasperini, invece, non risponde al telefono. “Sente, il telefono squilla a vuoto e poi mettono giù”.

Foto del Corteo a Roma del 14 dicembre 2010 di Ginevra Nozzoli

Dall’altra parte della strada, un altro negozio, un'altra storia. Per terra, fra i due marciapiedi, ben visibili a distanza di un anno i segni dei sanpietrini corrosi dalle fiamme, divelti e riposati alla bell’e meglio dopo gli scontri. “Siamo stati fortunati, i danni non sono stati economicamente così rilevanti: 3mila euro a vetrina più la manodopera”, spiega Davide Nacci. L’amministrazione dello stabile dove si trova il negozio, che comprende anche l’attiguo Hotel de Russie e la palazzina su piazza del Popolo dove si trova il negozio Borsarlino e il bar storico Canova, ha provveduto a far riparare i danni alla lastra di marmo sul marciapiede sotto una delle due vetrine, che era stata distrutta dai manifestanti. “Quando abbiamo sentito però che il Comune si è costituito parte civile abbiamo capito che sarebbe stato difficile avere i soldi promessi - dice Nacci - Se il Campidoglio si mette anche lui dalla parte di chi ha avuto danni, è quasi certo che quei soldi non arriveranno”.
 

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