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Piazza Navona e la guerra ai tavolini, Marino: "I posti di lavoro? Non si perderanno"

E' muro contro muro. Agosto 'caldo' per gli esercenti dello storico salotto romano, obiettivo centrale dell'operazione decoro. "Quello che sta accadendo in queste ore ha del surreale"

Un braccio di ferro già annunciato. Da un lato il Campidoglio, che tra pedonalizzazioni e lotta agli abusivi spinge l'acceleratore in difesa del decoro dei salotti romani, dall'altro i commercianti, che senza tavolini esterni, senza parcheggi e senza soste per il carico e scarico merci rischiano di rimetterci e non poco. A piazza Navona lo scontro è aperto. 

OPERAZIONE DECORO - In due giorni i Vigili Urbani hanno eseguito un operazione decoro che ha portato alla rimozione di oltre 300 tavolini irregolari, in parte eseguendo un'ordinanza del Tar che ha rigettato il ricorso di alcune attività commerciali della piazza. Otto gli esercizi interessati, tra i più celebri ristoranti di Roma, costretti a rivedere dehors e arredi esterni. 

PROTESTE - Immediata la reazione dei ristoratori, con serrate di protesta, striscioni contro il sindaco - "grazie per la perdita del posto di lavoro", e ancora ricorsi in tribunale. "Abbiamo deciso di restare chiusi, perderemo circa 8 mila euro di incasso giornaliero, ma in queste condizioni non possiamo lavorare", spiega Antonio Tucci, proprietario dello storico ristorante "I 4 fiumi" che nei giorni scorsi ha presentato un nuovo ricorso al Tar contro il provvedimento comunale.

“Quello che sta accadendo in queste ore ha del surreale" ha commentato Claudio Pica Segretario dell’Associazione Esercenti bar, caffè, gelaterie e ristoranti e Vice Presidente della Fiepet-Confesercenti. "Si deve trovare un punto di equilibrio tra la libertà di impresa, i posti di lavoro che andranno perduti, la vocazione turistica inestimabile di alcuni luoghi della nostra città come Piazza Navona (e tanti altri) e la volontà del Comune di Roma Capitale di far rispettare i Piani di massima occupabilità e la relativa sentenza del Tar". 

Intanto il segretario chiede "un tavolo di confronto con il sindaco Ignazio Marino e con l’Assessore Marta Leonori perché gli imprenditori del settore dei Pubblici esercizi che si vedono togliere i tavoli esterni, rischiano il fallimento e questo non può essere quello che si proponevano i Piani di massima occupabilità". 

Netta sulla questione la posizione di Movimento Capitale. Il presidente Marco Visconti, esponente di Forza Italia, che in mattinata ha incontrato a piazza Navona alcuni ristoratori, in una nota ha affermato: "E' l'ennesimo schiaffo a Roma, alla nostra economia e al turismo, senza alcun tentativo di mediazione da parte dell'amministrazione". "A piazza Navona - prosegue la nota- così come nelle piazze delle principiali capitali, i tavolini all'aperto sono un valore aggiunto. Qui, per placare qualche mal di pancia, diventano un problema. In un momento di assoluta carenza di posti di lavoro - ribadisce - è assurdo danneggiare ristoranti del centro storico, che specie in questa stagione permettono ai giovani di lavorare. 

MARINO - Ma il Campidoglio per il momento tiene il punto. "Noi abbiamo una visione della città: liberare le nostre piazze dai bengitori abusivi, eliminare un'invasione illogica di tavolini sulle nostre piazze, questo non vuol dire che non debbano esserci e io non credo si perderanno posti di lavoro, si potranno organizzare meglio i turni. Ma anche lì dobbiamo fare delle scelte". Lo ha detto il sindaco Marino alla trasmissione Radio Anch'io su Radio Uno. 

E per quanto riguarda il caso di Piazza Navona, il sindaco ha affermato: "Come ha detto una delle persone intervenute in questa trasmissione, perché se era illegale da sei anni se ne accorgono solo ora? Beh perchè oi siamo stati eletti un anno fa e abbimo inziaito a lavorare un anno fa. In precedenza sulla legalità probabilmente c'era meno attenzione". 

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