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Piazza Navona senza bancarelle: gli ambulanti cercano consensi, ma la protesta è un flop

Questa mattina il flash mob dei commercianti che hanno fatto saltare la festa. Pochi striscioni e poche adesioni, tra famiglie con bambini delusi per la chiusura anche della giostra e degli spettacoli viaggianti

Foto da pagina Fb del blog Roma fa schifo

Una frotta di genitori con bambini arrivati dalle periferie, o addirittura da fuori Roma. La prima passeggiata natalizia per negozi che ha invaso il centro. Peccato che a piazza Navona fosse tutto chiuso. Ad animarla solo qualche striscione di protesta, pochi, di un gruppetto di ambulanti, quelli che quest'anno faranno saltare la tradizionale festa di Natale

Nel nuovo bando pubblicato dal Municipio, per ragioni di decoro e legalità nella piazza, è stato diminuito il numero dei banchi consentiti, da 115 a 73 e limitata la vendita della merce a soli articoli natalizi. Un tentativo di mettere fine a un suk di paccottiglia di scarsa qualità. I commercianti hanno partecipato al bando, ma poi nessuno è passato dal parlamentino di via della Greca per ritirare le concessioni.

Una protesta a scoppio ritardato, seguita dal flash mob di questa mattina con tanto di corteo 'funebre' tra i turisti attoniti, un finto prete e una bara di cartone. In pratica, la celebrazione del funerale delle bancarelle più famose di Roma, con in testa l'Apre Confesercenti di Alfiero Tredicine.

Chi ha causato la morte del mercatino? Punti di vista. Per chi protesta in piazza, è ovvio che le colpa sia del Municipio, e di chi "ha rubato ai romani un momento di festa" in nome del decoro. Ma nel parlamentino l'opinione è unanime, e una e una sola la lettura dei fatti: si è cercato di mettere delle regole, spinti anche dalle pressioni della Sovrintendenza, si è dialogato con i titolari delle bancarelle per raggiungere dei compromessi, loro hanno partecipato alla gara pubblica, impedendo ad altri di farlo, e poi? Il colpo di coda, che nessuno si aspettava. 

"Sono rimasti chiusi anche la giostra e gli spettacoli viaggianti, quelli che invece avevano montato e aperto. Sono sinceramente senza parole". A parlare è la paladina del decoro del centro storico, consigliera della City romana, Nathalie Naim, che da anni ha fatto sua la battaglia per la riqualificazione delle bancarelle di piazza Navona. 

"Ho sentito dire di una tavolo da fare a gennaio con l'Apre Confesercenti e i commercianti per riscrivere il bando, ma sono più che contrarie" spiega Naim a Romatoday. "Le disposizioni sono già molto chiare, non c'è più niente da contrattare con gli operatori. Penso una cosa però, che a questo punto vado tolta dalla gara il criterio dell'anzianità, così da escludere chi non ha garantito quest'anno quello che è sì un diritto al lavoro ma anche, e soprattutto, un servizio alla città". 

"Il 18 il Tar si esprimerà sul ricorso presentato in Tribunale dagli ambulanti. Loro chiedono che il giudice emetta un decreto per ripristinare il vecchio bando, quello dell'anno scorso. Ma questo non è possibile, se dovesse accadere davvero rimarrei senza parole".

Fermo sul punto anche il sindaco Ignazio Marino. "Per piazza Navona devono valere le stesse regole di legalità che questa città non ha mai voluto far rispettare". Quest'estate abbiamo avuto le proteste dei ristoratori perchè abbiamo deciso di far rispettare la legge sull'occupazione del suolo pubblico. Noi ci teniamo che ci sia il commercio ma tutto deve avvenire all'interno della legalità e della trasparenza".

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