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INTERVISTA | Primarie centrosinistra I Municipio, Matteo Costantini (Demos): “Ecco il mio programma per il centro storico”

A tutto campo con il vicepresidente del Consiglio uscente: “Più parcheggi per i residenti, il 10-15% della tassa turistica torni sul territorio. Riforma degli ambulanti e tavolo partecipato per il mercato dei fiori”

Matteo Costantini, vicepresidente del consiglio municipale del centro storico, è concorrente alle primarie del centrosinistra per il I Municipio. Esponente di Demos, sostiene la corsa a sindaco di Paolo Ciani. Lo abbiamo intervistato.

Consigliere Costantini, lei è vicepresidente del Consiglio Comunale. Quale il suo giudizio per gli scorsi anni di maggioranza in centro storico?

Giudico un’esperienza molto positiva quella della consiliatura presieduta da Sabrina Alfonsi e io mi candido in continuità con questi anni. Abbiamo fatto cose giuste e cose sbagliate, soprattutto visto il periodo molto difficile che abbiamo passato e il rapporto con la giunta Raggi che è stato complicato. Delle delibere di iniziativa municipale portate in consiglio comunale non ne è stata discussa nemmeno una. Ancora: abbiamo preso in gestione 150 aree verdi sulla base della delibera varata dalla giunta di Ignazio Marino; per manutenere queste aree avevamo chiesto 900mila euro, il minimo necessario per la gestione del verde: bene, ne sono arrivati 300mila, meno di un terzo. Di questo io do una lettura politica, sono state scelte fatte ad arte per penalizzare il nostro territorio.

La giunta potrebbe rispondere che i soldi sono pochi in generale.

I soldi sono pochi ma bisogna vedere dove li metti. È chiaro che se li investi per i progetti per le funivie, i soldi non ci sono. Detto questo, io mi candido per la presidenza del Municipio con alcuni punti cruciali che vorrei raccontare.

Prego.

Partiamo dalla viabilità e dai parcheggi, iniziando dalla revisione delle piste ciclabili costruite negli ultimi anni che sono sinceramente pessime. Propongo poi sette parcheggi che si possono realizzare nel nostro territorio, spazi auto che debbono essere per i residenti e non a maggiore attrazione di traffico: stiamo per aprire il parcheggio di via Giulia, sistemeremo l’area verde soprastante dove apparirà un giardino bellissimo che restituiremo alla cittadinanza. Possono partire poi i lavori per un parcheggio ad Arnaldo da Brescia, a lungotevere dei Mellini, a via Cola di Rienzo, a piazza Risorgimento, a piazza Indipendenza, a piazza San Silvestro e possiamo riqualificare l’area Ama via Zucchelli. Dobbiamo poi ricucire un tessuto economico di vicinato e possiamo farlo con le reti di impresa, un’iniziativa che nel I Municipio ha avuto un ottimo risultato, che abbiamo costruito con il finanziamento della Regione e che potremo rifinanziare. Una mia vecchia battaglia è quella per rendere il centro storico un vero centro turistico promotore della città, questo si può fare dando al I Municipio almeno il 10-15% della tassa turistica che tutti i visitatori pagano. Questi fondi serviranno per realizzare opere e promuovere pulizia, manutenzione e decoro.

A proposito, lei ha citato Cola di Rienzo. Che pensa dell’attivazione dei poteri sostitutivi da parte della giunta comunale su questo spazio?

Questo tema è collegato alla necessità di ricostruire un tessuto economico che passi dalla riqualificazione degli spazi dei mercati rionali; questi luoghi sono passati in gestione ai municipi e qui si possono dare delle risposte importanti, rendendoli moderni e accessibili e consentendo che vendano merci varie e non solo alimentari. Per quanto riguarda le bancarelle, per strada servono dei banchi tipo, posizioni più sicure e stalli ammodernati come arredo; gli ambulanti non vanno cancellati in assoluto, vanno riqualificati e riposizionati. Sempre per quanto riguarda il centro volevo parlare dell’Ospedale San Giacomo.

Dica pure.

Abbiamo un progetto per quella struttura, che vogliamo far diventare socio-assistenziale e polifunzionale, con un nuovo asilo nido interno; è un lavoro che si può fare con il contributo dei privati. Crediamo che debba riaprire il pronto soccorso e per questo chiederemo un aiuto alla Regione.

La Regione ha già detto che non ce n’è bisogno, perché il piano sanitario regionale è ok.

Credo che questa pandemia ci abbia insegnato che la chiusura troppo frettolosa di strutture sanitarie sia stata un grande errore e che serva un dibattito franco per capire se c’è stata qualche svista. Io penso che vada riaperto e che le strutture si possano anche ripensare, rinnovare, possiamo dargli un volto nuovo. Come penso che si debba riqualificare il mercato dei fiori, che dobbiamo parlare con la Casa Internazionale delle Donne perché vengano potenziati e valorizzati i suoi servizi e riaperta la sezione di via dei Giubbonari: è un luogo che deve essere restituito alla cittadinanza. L’idea che sia polo per la resistenza romana mi sembra bellissima, è una delle iniziative della giunta Alfonsi che di certo continuerò a sostenere.

Al Trionfale il mercato dei fiori se ne va anche subito se gli dite dove deve andare.

Infatti serve aprire subito una concertazione e un tavolo con gli operatori e la cittadinanza perché il commercio dei fiori è cambiato, le consegne non hanno bisogno di un’intermediazione generale e si va sempre più spesso direttamente ai negozi; penso allora a un progetto partecipato con cittadini, comitati, con il Municipio che fa da regista della progettazione urbana. Questa domanda mi dà l’opportunità di sottolineare che nel centro storico il carico e scarico delle merci deve essere effettuato solo con veicoli ibridi ed elettrici, c’è tutto il tempo per trasformare questo comparto di mobilità e realizzare le colonnine di ricarica. Ma questo impegno deve essere anche supportato dall’amministrazione: invece il bando elettrico comunale della Raggi è stato un fallimento totale. Da ultimo, farò una battaglia per togliere la gestione dei cimiteri all’AMA, una sfida che parte dai municipi ma che è di livello cittadino.

Quale è il valore aggiunto della proposta per la città di Paolo Ciani?

Paolo mette l’attenzione alle fasce deboli della città. Ha spiccate competenze per svolgere il ruolo di sindaco di Roma, competenze maturate non solo nel Consiglio Regionale ma sul campo, con la sua decennale esperienza nella comunità di sant’Egidio che da sempre si prende cura degli ultimi e persone più bisognose di noi. Quel mondo grazie a parrocchie, associazioni, alle mille forme del volontariato dà rifugio a chi ha bisogno e noi lo dobbiamo sostenere. Una città attenta agli ultimi è una città migliore per tutti.

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