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Clinica delle bambole, il Comune non mantiene le promesse: arriva lo sfratto

A metà febbraio il Campidoglio si era impegnato per scongiurare lo sfratto. Ieri l'annuncio della titolare che commenta: “E' uno schifo. Dopo tutte quelle promesse ora mi hanno che non possono fare nulla per me”

Nonostante tutte le rassicurazioni ricevute dall'assessore al Commercio Bordoni e dal presidente della Commissione Cultura Mollicone a febbraio, una delle botteghe storiche di Roma ha ricevuto lo sfratto e dovrà quindi chiudere.

Stiamo parlando dello storica “Clinica delle bambole” di via Magnanapoli 9, nel cuore di Roma, la cui titolare, Pierina Cesaretti, ha ricevuto l'annuncio che dovrà riconsegnare le chiavi della struttura. "E' uno schifo”, ha spiegato la titolare, “perché dopo tutte quelle promesse mi è stato detto oggi dallo staff del sindaco che domani dovrò riconsegnare le chiavi del negozio e che non possono fare nulla per me".

Il negozio, prima di proprietà del Comune di Roma, era passato a "Risorse per Roma", che l'aveva venduto a privati. A Pierina Cesaretti era stata data la prelazione per l'acquisto ma poi, come da lei raccontato, le avevano restituito l'assegno con l'acconto che aveva versato vendendo la proprietà ad una società privata, fino alla richiesta di un affitto passata da 280 a 2500 euro al mese, sfociata nell'intimazione dello sfratto.

  Non si può rischiare di perdere un pezzo di storia per la città come la Casa delle Bambole  
L'Amministrazione comunale si è però impegnata a trovare nell'arco dei prossimi 30 giorni, all'interno degli immobili di proprietà del Comune, un locale alternativo dove trasferire l'attività

Dello sfratto ha parlato anche la Cna di Roma che ricorda: "Ci sono attualmente 9 botteghe a Tor di Nona di proprietà pubblica assegnate nel 2004 a imprese o presunte tali che, o non hanno mai avviato l'attività o la utilizzano in maniera impropria, per fini cioé diversi da quelli definiti nella Delibera di assegnazione. Chiediamo al Comune l'immediata revoca delle assegnazioni e la consegna di una di queste botteghe alla proprietaria della Casa delle Bambole. In un momento di forte crisi del settore non si può rischiare di perdere un pezzo di storia per la città come la Casa delle Bambole, come non si può restare indifferenti di fronte alla continua chiusura di botteghe artigianali che soffrono canoni di locazione troppo alti e carenze di politiche di sostegno adeguate".
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