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Celio Azzurro, il centro interculturale che rischia di chiudere

Lanciata una raccolta fondi online per salvare l'asilo

100 mila euro. Questa è la cifra che serve per tenere aperto l’asilo. Celio Azzurro, un centro interculturale nato nel 1990 a Roma che accoglie bambini dai 3 ai 6 anni, rischia di chiudere. Con i sostegni pubblici che vanno scemando, la sopravvivenza di Celio Azzurro è appesa ad un filo. Questo perché il centro è gratuito per le famiglie indigenti mentre le altre pagano una quota modulata sulle loro possibilità. Un modus operandi che, senza un intervento urgente, rischia di dover essere abbandonato, snaturando quindi la vocazione stessa del centro che, nel corso degli anni, ha accolto più di 1200 bambini. Una situazione critica che ha spinto gli educatori di Celio Azzurro a lanciare una raccolta fondi online.

Un centro interculturale

Da 32 anni Celio Azzurro si occupa dell’inclusione di bambini immigrati e delle loro famiglie. L’obiettivo è quello di mettere in rete queste persone con i cittadini italiani, grandi e piccoli, per dare vita ad un vero centro interculturale, una scuola dell’infanzia aperta a tutti e per tutti. “Il lavoro è non solo con i bambini stranieri ma soprattutto di sensibilizzazione del territorio – spiega, a RomaToday, Daniele Valli, coordinatore interno del centro – se all’inizio di questa esperienza dovevamo cercare i bambini italiani per farli iscrivere, pian piano siamo diventati una scuola ricercata anche dalle famiglie italiane proprio per la qualità del servizio. Un passaggio per noi fondamentale perché volevamo formare una vera comunità educante e non un ghetto per stranieri”.

Le attività

Nel centro si punta moto sulla “memoria”, cercando di far condividere ai più piccoli e alle loro famiglie le loro esperienze, memorie ed avventura. “I genitori, una volta l’anno, passano una giornata per cucinare insieme ai bambini, comunicare e giocare con loro – spiega Valli - si rendono quindi conto del vissuto dei loro figli e delle loro figlie, stipulando con noi una sorta di patto di collaborazione e fiducia che fa star bene i bambini. Abbiamo oggi ex alunni di 30 anni, arrivati coi barconi, che oggi sono persone ben inserite per mantenendo la loro doppia identità. Oggi questa scuola è molto ambita anche dai residenti italiani perché, semplicemente, i loro figli qui stanno bene”.

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La cittadinanza

Dopo più di 32 anni ed i successi ottenuti, il centro è frequentato, oltre che da bambini italiani, dai figli di immigrati che, arrivati in Italia, frequentavano proprio l’asilo Celio Azzurro. “Una mia collega, Fayo, è stata una delle prime alunne. Ora è una maestra del centro ma non ha ancora la cittadinanza. Si è spostata con un immigrato ed ora sta facendo di tutto per far avere a suo figlio la cittadinanza italiana”.

Asilo gratuito

Un’altra peculiarità del centro è che è gratuito per le famiglie più indigenti mentre altre pagano a seconda delle loro possibilità. “Questo è stato possibile grazie all’aiuto di Don Luigi Di Liegro. La Caritas ci ha dato la possibilità di strutturarci in maniera autonoma anche se non venivamo da un percorso “pastorale”. Dopo un po’ di anni Don Luigi è venuto a mancare e, pian piano, siamo arrivati ad una separazione consensuale dalla Caritas”. A quel punto il centro si impegna ancor di più nel partecipare ai bandi per intercettare i finanziamenti. “tutto questo, negli anni, è andato a scemare – spiega ancora il coordinatore – ci siamo trovati a non avere praticamente nessun tipo di finanziamento pubblico. Siamo riusciti a vincere qualche bando ma manca questo tipo sostegno. Per tenere aperto dovremmo snaturare Cielio Azzurro mettendolo a pagamento ma perderebbe completamente la sua mission, divenendo una semplice scuola privata. Purtroppo, rischiamo di chiudere e questo rappresenterebbe un danno enorme per la comunità visto che posti come il nostro prevengono da rischi di marginalità sociale”.

No alla chiusura

La presidente della commissione capitolina scuola, Carla Fermariello, e la presidente della commissione politiche sociali del Municipio I, Claudia Santoloce, si sono unite all’appello degli educatori: “Il Centro Interculturale Celio Azzurro non deve chiudere – spiegano in una nota congiunta –  Ci uniamo all'appello di maestre e maestri e ci impegniamo a richiamare l'attenzione di tutti sul valore che Celio Azzurro in questi anni ha rappresentato per la città e per migliaia di famiglie immigrate o socialmente fragili. Gli educatori e gli animatori di Celio Azzurro hanno lanciato un appello, visto il rischio di non poter garantire l'inizio del nuovo anno scolastico che, come cittadini e amministratori, facciamo nostro e rilanciamo per individuare tutte le soluzioni possibili per salvaguardare questa bellissima e preziosissima esperienza della nostra comunità".

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Presto un nuovo bando

Claudia Santoloce, contattata da RomaToday, ha aggiunto che “il I Municipio è in un momento particolare visto che il 31 marzo scadrà il bando sull’intercultura e verrà pubblicato un nuovo bando. Sta per essere predisposto dagli uffici il nuovo avviso e come Commissione abbiamo chiesto che sia eliminato il massimo ribasso, proprio per valorizzare le proposte progettuali e non le economie che su questo campo però sono sempre insufficienti. Abbiamo aperto un’interlocuzione col Campidoglio, tramite la consigliera Fermariello, per capire come valorizzare un progetto che va avanti dal 1990 a Roma ed è un centro interculturale al quale guarda tutta Italia”.

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