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Caffè della Pace e botteghe storiche sotto sfratto: "Il sindaco intervenga"

Il rinomato locale a due passi da piazza Navona rischia la chiusura. E non è il solo. La lista di attività artigiane storiche che potrebbero sparire è lunga, tra queste la camiceria Bazzocchi in via del Tritone dal 1907

Un gioiello di fama mondiale che rischia di tirare giù i bandoni. Il Caffè della Pace, nella via omonima a pochi passi da piazza Navona, è un'istituzione e non è un caso se la notizia del pericolo chiusura ha fatto il giro della città. Ebbene sì, anche lo storico bar è nella lista nera delle botteghe strette nella morsa degli sfratti. Senza parole residenti, colleghi artigiani e turisti, tutti riuniti questo pomeriggio con Associazione Botteghe Storiche e Cna per appoggiare uno dei locali più rinomati della Capitale. 

CAFFE' DELLA PACE - "Le vede quelle targhe? Siamo riconosciuti in tutto il mondo". Lo dice con orgoglio Daniela Serafini (nella foto a destra), proprietaria del locale che lo scorso giugno ha ricevuto l'avviso di sfratto. Quando sarà esecutivo? "Ancora non lo sappiamo, l'11 luglio saremo in tribunale e capiremo meglio le scadenze" spiega con amarezza ma forte di un caloroso sostegno. I punti oscuri a dirla tutta non riguardano solo le tempistiche ma in generale le motivazioni del cambio di locazione.  "Mi sarei aspettata più trasparenza, per anni abbiamo pagato affitti senza mai tardare un giorno, mi sento umiliata".Daniela Serafini - proprietaria del Caffè della Pace-3-2

Chiede chiarezza all'Istituto Pontificio Teutonico Santa Maria dell'Anima, proprietario dei locali. Ovviamente non è dato sapere che tipo di progetti siano sul piatto per il futuro dello stabile, forse, si vocifera, una struttura alberghiera. D'obbligo l'appello di Daniela all'amministrazione e, visto che di istituto religioso si parla, anche al nuovo Papa. "Mi appello al sindaco e anche al Santo Padre, salvate le botteghe storiche".

"PAURA MA RESISTIAMO" - Un tessuto quello del commercio artigiano che rischia di sfaldarsi a breve. I superstiti, diciamo così, sono pochi e Licia Pavia, del centro restauro Pavia di via Margutta, è tra questi. Ma la paura di fare la stessa fine dei colleghi esiste. "Facciamo parte anche noi delle botteghe storiche della città ma siamo nella zona del Tridente, i primi documenti che ci riguardano e che tengo in laboratorio risalgono a dopo la guerra".

La minaccia principale per via Margutta è rappresentata dai negozi di moda che stanno invadendo l'intera area, crisi permettendo. Che tipo di intervento si aspetta Licia dalle istituzioni? "Che facciano lavorare di più i commercianti storici. C'è bisogno di restaurare cornici antiche di opere museali? Inutile tutelare le botteghe a parole se poi lavori del genere vengono dati a ditte appaltanti. Capisce cosa intendo?" Sì, chiarissimo. 

Sit in al Caffè della Pace - LE FOTO

CAMICERIA BAZZOCCHI - E mentre Licia è ancora tra i fortunati, non può dire altrettanto Olimpia Bezzocchi (nella foto a sinistra), la titolare della storica camiceria di via del Tritone 141. Aperta dal nonno nel 1908, quando ancora i romani giravano a cavallo, la piccola bottega può vantare di aver rifornito di papillon Gino Bramieri e Renato Carosone. Oggi è già sotto sfratto e la società proprietaria del fondo ha richiesto da tempo la consegna delle chiavi.Olimpia Bazzocchi - proprietaria dell'omonima camiceria-2

"La scorsa giunta comunale era riuscita tramite delibera dell'allora assessore Gasperini a frenare la procedura di sfratto - racconta Olimpia, l'erede della bottega ottocentesca del nonno - che però è diventata esecutiva dal 30 giugno". L'ultima speranza è in un colpo di mano del nuovo governo. "Ci siamo messi in contatto con l'assessore al commercio, Marta Leonori, (assessore alle Attività Produttive e al Turismo, ndr) che si è detta disponibile da subito a prendere in mano la questione". 

DAL CAMPIDOGLIO - La conferma di una presa di posizione della neo eletta arriva dal Cna Roma Città Storica e dall'Associazione Botteghe Storiche che ieri hanno incontrato la Leonori. "Siamo soddisfatti per il duplice impegno assunto dall'assessore - ha commentato Antonio Fainella del Cna, presente all'incontro-. Da un lato ci ha garantito che contatterà a breve la proprietà dell'immobile dell'Antico Caffè della Pace e della Camiceria Bazzocchi per favorire una soluzione che mantenga la sopravvivenza delle due attività. Dall'altro che valuterà soluzioni per tutelare tutte le altre botteghe della città che rischiano la chiusura". 

Su quest'ultimo fronte, tra gli impegni assunti dall'assessore Leonori, "la revisione di tutte e normative riguardanti la tutela delle botteghe storiche - ha ricordato Giulio Anticoli, presidente di Cna Roma Città Storica e dell'Associazione Botteghe Storiche, presente all'incontro-. Sarà valutata la possibilità di considerare le botteghe storiche del centro storico alla stregua di beni monumentali, quindi tutelati come patrimonio culturale e monumentale della città - ha spiegato Anticoli-. Una tutela che potrebbe essere garantita da strumenti regolamentari e da leggi regionali. Sarà considerata poi a possibilità di sollecitare al legislatore nazionale una normativa ad hoc sulla materia". 

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