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Libri e souvenir, il I Municipio rifiuta altre bancarelle: "Il territorio è pieno"

Oggetto del contendere una delibera del 2011 (n.8), che ha previsto la possibilità di autorizzare ulteriori posteggi in deroga al regolamento vigente del 2006

Di bancarelle nel centro storico ce ne sono già abbastanza. Giunta e consiglio del I Municipio rifiutano nuove postazioni commerciali per ambulanti esprimendo parere negativo alla richiesta del Campidoglio. Oggetto del contendere una delibera del 2011 (n.8), che ha previsto la possibilità di autorizzare ulteriori posteggi in deroga al regolamento vigente del 2006. 

Parliamo di postazioni di librai, vecchie bancarelle che vendono cultura e, per sopravvivenza, souvenir e prodotti editoriali vari. Nel territorio del centro storico ne abbiamo già 16 dal '97, da quando Rutelli mise in piedi "L'arcipelago delle parole", circuito temporaneo di librai 'da strada' prorogato negli anni, tutt'ora presente e mai regolarizzato. A questi l'ex governo Alemanno ha valutato la possibilità di aggiungere ulteriori postazioni, possibilità che in via della Greca non piace. 

"Il territorio del Municipio Roma 1 risulta già saturo di postazioni di commercio su area pubblica, con gravi ripercussioni sul decoro, sulla viabilità e sulla sicurezza pedonale" ha dichiarato in nota il capogruppo del pd municipale, Tommaso Giuntella. 

"Il suolo pubblico è un bene indisponibile che deve essere gestito tenendo conto primariamente degli interessi pubblici e che le motivazioni che hanno sostenuto il parere negativo della Giunta Municipale sulle 8 postazioni sono assolutamente condivise dal Consiglio". 

Su 12 delle postazioni proposte infatti, il Municipio ha dato il nulla osta solo su 4: Via delle Muratte, P.zza della Repubblica, L. Cairoli, Via del Gambero, scartando le altre "sia per contrasto al Codice della Strada che per sovraffollamento".

Attenzione e controllo non solo al 'dove' ma anche al 'cosa'. "L'impegno del municipio deve essere anche volto a tutelare la qualità delle merci proposte dalle bancarelle, perché anche laddove sono consentite non si trasformino in mercati di ogni genere di prodotto ma preservino il ruolo assegnato loro dalle istituzioni". 

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