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Voragini nel V municipio, realtà cittadine unite per far luce sul dissesto del sottosuolo: “Vogliamo partecipare ai tavoli tecnici”

Dal comitato di quartiere di Tor Pignattara a Certosa e Quadraro passando per il gruppo Torpigneto Almagià: “Basta inseguire le emergenza, vogliamo una mappatura”

Un coordinamento spontaneo tra realtà cittadine del V municipio in merito alla questione – conosciuta da tempo – delle voragini e del dissesto idrogeologico del territorio. Obiettivo: partecipare ai tavoli tecnici ai quali siedono tutti i dipartimenti coinvolti ed essere così maggiormente informati in merito a una problematica che preoccupa molti quartieri: le voragini nel sottosuolo e i crolli che sempre più spesso inghiottono porzioni di strade. Dal comitato di quartiere di Tor Pignattara ad altri del Quadraro e di Certosa passando per il gruppo Torpigneto Almagià: “Insieme abbiamo avanzato una richiesta formale per poter partecipare al tavolo interdipartimentale che, così come ci è stato riferito nel corso della commissione, è stato aperto dal municipio V”, spiegano dal comitato di quartiere di Tor Pignattara.

Come emerso nel corso delle commissioni si tratta del tavolo attorno al quale sono seduti il V municipio, il dipartimento capitolino Simu, la Protezione civile e le associazioni che si occupano di sondare il sottosuolo come Roma sotterranea. Il percorso dei cittadini è scattato nelle scorse settimane dopo che la commissione municipale Lavori Pubblici, presieduta dal consigliere Fdi Christian Belluzzo, ha convocato due diverse sedute – una il 24 e l’altra il 31 marzo 2021, per fare il punto dei lavori sul tema.

Sono infatti diversi i punti critici sul territorio: via Formia dove, in occasione dei lavori per la realizzazione dell’impianto fognario, sono in corso di riempimento le cavità sotterranee; Villa de Sanctis, dove i cantieri per mettere in sicurezza il sottosuolo sono stati aperti nei mesi scorsi; via di Tor de’ Schiavi, dove a gennaio del 2021 si è aperta una maxi voragine, non ancora messa in sicurezza, anche per questioni di mancata definizione delle competenze; la zona attorno al parco Almagià, tra via Bufalini e via Zenodossio, dove negli anni e nei mesi scorsi si sono aperte diverse voragini; via Columella al Quadraro. Solo per citarne alcuni.

Il tavolo, come emerso nel corso delle commissioni sul tema, è stato avviato dall’ex assessora ai Lavori pubblici, Paola Perfetti, e poi ripreso dall’attuale Roberta Capoccioni, ma i cittadini denunciano uno scarso coordinamento tra i vari enti e un modo di procedere che non permette di affrontare la situazione complessivamente ma solo caso per caso.

“Serve una struttura commissariale o una cabina di regia in grado di coordinare tutte le attività, di mappare le criticità e di dare indicazioni precise perché il problema è consistente”, hanno fatto sapere dal comitato di quartiere di Tor Pignattara. Non solo. I cittadini chiedono anche di sapere “che fine hanno fatto i 180 mila euro stanziati negli anni scorsi dal V municipio (con una memoria di giunta del 2017, ndr) proprio per sondare il sottosuolo e mai spesi”, hanno aggiunto dal comitato Torpigneto Almagià che a novembre dell’anno scorso aveva chiesto al presidente del V municipio Giovanni Boccuzzi e ai suoi assessori competenti di avviare le valutazioni sul sottosuolo del quadrante. Ma “senza mai ottenere risposte”.

Così la richiesta è quella di effettuare “delle indagini preliminari per conoscere le condizioni del sottosuolo senza inseguire l’emergenza ogni volta che si apre una voragine. Come cittadini, grazie al sostegno di Roma Sotterranea, cerchiamo di effettuare i rilievi là dove troviamo degli accessi ma questa attività preventiva dovrebbe essere sostenuta dalle istituzioni”.

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