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Tor Tre Teste

Salvo il parco di Tor Tre Teste: al via l’interramento della Prenestina bis

Il sindaco Gianni Alemanno ha firmato l'ordinanza, immediatamente esecutiva, per l'interramento della Prenestina bis. Tre milioni stanziati per i lavori, provenienti dai fondi di Roma Capitale

Una battaglia durata anni, quella della Prenestina bis, che sembra essersi conclusa con una vittoria per gli abitanti del VII Municipio. L’ordinanza che prevede l’interramento della nuova arteria stradale, finalmente firmata dal sindaco Alemanno, scongiura lo scempio ambientale del quartiere di Tor Tre Teste e permette il salvataggio del parco che, per anni, ha rischiato l’invasione dei cantieri.

Un pò di storia  Ma facciamo un passo indietro e ripercorriamo la vicenda. Con un decreto legge del 4 agosto 2006, l’allora Presidente del Consiglio Romano Prodi dichiarava lo stato di emergenza nel settore del traffico e della mobilità della capitale e nominava il sindaco di Roma Commissario delegato fino al dicembre 2008 per l’attuazione degli interventi volti a fronteggiare la situazione di crisi. In quel contesto di allarme la Giunta Veltroni ha approvato, con un'ordinanza firmata il 27 ottobre 2006, la costruzione di un’arteria stradale parallela a via Prenestina, in direzione del grande raccordo anulare, che contribuisse a sbloccare uno dei nodi di traffico più critici della città e a migliorare la viabilità dell’intero quadrante est. Il nucleo del progetto “Prenestina Bis” prevedeva un’infrastruttura a 4 corsie, con spartitraffico e mura laterali, larga 21 metri e lunga circa 2 km, paragonabile a una tangenziale, collegata in entrata con via Palmiro Togliatti e in uscita con via Longoni. Accanto al valore strategico per la viabilità, una simile opera porta con sé non pochi problemi in termini di impatto ambientale e sociale.

I problemi La zona di Tor Tre Teste risulta quella maggiormente interessata dal passaggio della Prenestina bis, così come prevista nel progetto originario. La “tangenziale” ad alta velocità, verrebbe realizzata a pochi metri dalle abitazioni di via dei Berio, di via Falck e di via Lepetit e attraverserebbe, annientandolo, il parco del quartiere. Sotto le ruspe, insieme al polmone verde, finirebbero anche i campi di calcio e di calcetto, piscine e campi da tennis dell’ASD Nuova Tor Tre Teste. Da non sottovalutare l’impatto sociale dell’infrastruttura: l’eliminazione di via Targetti e dell’arteria di via Molfetta chiuderebbe i collegamenti con il quartiere Quaracciolo creando non pochi disagi ai residenti che necessitano di spostarsi ogni giorno da una zona all’altra, ad esempio per portare i bambini a scuola. Insomma, sono molti gli interrogativi, le perplessità e le paure che hanno animato fino a oggi gli abitanti dell’intero Municipio.

Le proteste A raccoglierne la voce i Comitati di Quartiere e gli organi politici municipali che, all’unanimità, hanno portato avanti una costante pressione sul Campidoglio, prima con la giunta Veltroni poi con il sindaco Alemanno, per la modifica del progetto originario della Prenestina Bis. Esattamente un anno fa l’ennesimo sit-in del Cdq di Tor Tre Teste, vedeva coinvolti cittadini, associazioni sportive e l’organo politico municipale al completo. "La prenestina Bis, così come concepita su carta, non la vogliamo. Sarebbe uno scempio per il quartiere" dichiarava il presidente del comitato Roberto Villani “non risolverebbe i problemi di traffico senza collegamento col Raccordo, creando disagi di inquinamento acustico, distruzione di verde e svalutazione delle case di chi vive qui". Al centro della manifestazione la richiesta di interramento del tratto di strada compreso tra via Targetti e via di Tor Tre Teste, per arginare il rischio di scempi ambientali e disagi per i cittadini. E ancora chiarimenti sulla presenza dei fondi necessari alla realizzazione della rampa di collegamento con il Grande Raccordo Anulare, senza la quale la Prenestina Bis rischierebbe di essere inutile. Fumose e inconsistenti le risposte del Consiglio Municipale, tante promesse di rivisitazione e approfondimento del progetto iniziale ma nessun documento concreto. E nel frattempo la presenza nel parco dei blocchi di cemento, posti a delimitare il tracciato della nuova arteria, continuava a segnalare l’apertura dei cantieri. Anni di incontri, trattative, raccolta firme e dichiarazioni di intenti che sembrava fossero destinate a finire nel nulla. Fino alla notizia di una presa di posizione istituzionale finalmente concreta.

La svolta In occasione della riunione tenuta mercoledì scorso dal presidente del municipio Roberto Mastrantonio, alla presenza degli organi politici locali, delle associazioni impegnate nella campagna e degli stessi cittadini, è stato dato l’annuncio ufficiale: la Prenestina bis non taglierà in superficie il parco di Tor Tre Teste grazie a un’ordinanza immediatamente esecutiva, firmata dal sindaco Gianni Alemanno, dietro proposta dell’assessore ai lavori pubblici Fabrizio Ghera. Il provvedimento adottato prevede lo stanziamento di tre milioni di euro, provenienti dai fondi per Roma Capitale, che serviranno per l’interramento del tratto di arteria compreso tra via Targetti e via Falck, per un costo complessivo dell’intero progetto di 13, 7 milioni. “E’ stata scongiurata la tanto temuta devastazione del parco e la spaccatura in due del quartiere” ha scritto il presidente del Cdq Tor Tre Teste Roberto Villani in una lettera al giornale Abitare Roma “le pressioni dei cittadini sono state quasi interamente accolte”.

Questioni irrisolte Il “quasi” si riferisce ai problemi ancora irrisolti dei due nodi di allaccio: l’ingresso della Prenestina bis e il suo collegamento con la Togliatti e lo sbocco sul raccordo anulare, la cui realizzazione è demandata a una società privata del gruppo Federici. Come spiegato dal presidente Villani, l’eliminazione del traffico nei due incroci è necessaria per il reale miglioramento della viabilità della zona e dovrebbe precedere, secondo un “cronoprogramma funzionale” alla riuscita finale dell’intera opera, i lavori dei tratti interni. La questione per il momento resta critica e ancora vincolata a procedure amministrative complesse. “Ad ogni modo” scrive Villani “è stata scritta una bella pagina nella storia del nostro quartiere. Tutto ciò dimostra che, quando la cittadinanza è unita e ferma nelle sue richieste, gli amministratori devono ascoltare perché non possono certo prescindere dal consenso dei cittadini.”

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