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Tor Tre Teste, l'impianto sportivo Antonio Nori sprofonda: "Così da cinque anni"

La pista ha iniziato a presentare crepe circa cinque anni fa. Il caso, circa due anni fa, è finito anche in commissione Sport ma da allora nulla è accaduto

Dalle crepe della pista rossa, in alcuni punti, fuoriescono dei ciuffi di erba. In un tratto, la linea di due corsie sprofonda verso l’esterno. Chi corre deve prestare attenzione. Stiamo parlando dell’impianto sportivo per l’atletica leggera e il rugby Antonio Nori, di proprietà di Roma Capitale, che sorge in largo Serafino Cevasco, all’interno del parco di Tor Tre Teste. La situazione è nota da tempo ed è diventata ormai da qualche anno la quotidianità di centinaia di atleti professionisti e amatori che ogni giorno frequentano la struttura.

“Il nostro bacino d’utenza si aggira intorno a una media di 150 persone nell’arco della giornata, tra i quali anche i ragazzi tesserati con la Federazione italiana di atletica leggera”, racconta Matteo Ferrari, responsabile della società concessionaria, la Atletica e rugby Tor Tre Teste. “Abbiamo preso in consegna l’impianto nel 2008, i lavori erano stati ultimati nel 2006. Circa 5 anni fa il manto ha iniziato a deteriorarsi e si è verificata questa sorta di frana che ha fatto sprofondare parte della pista”. 

Circa due anni fa la situazione di questo impianto sportivo è finita sul tavolo della commissione capitolina Sport, ma da allora nulla è stato fatto. “Abbiamo segnalato più volte al dipartimento competente le condizioni della pista. L’anno scorso abbiamo anche partecipato ad un bando regionale che stanziava fondi per opere di manutenzione degli impianti sportivi ma non abbiamo ottenuto i fondi nonostante avessimo tutte le caratteristiche”, continua Ferrari. “Siamo disponibili anche a effettuare noi i lavori e recuperare quanto speso dal canone della concessione. Nessuna di queste strade si è però concretizzata”.

Tra gli atleti che utilizzano la pista anche un gruppo di ragazzi diversamente abili. “Queste crepe, pericolose per tutti, sono un ulteriore ostacolo per ragazzi disabili”, racconta Fortunato Amici, che in modo volontario allena il gruppo tutti i martedì e i giovedì. “Molti impianti sportivi non accettano ragazzi diversamente abili perché sostengono che danno fastidio mentre qui possiamo svolgere le attività sportive gratuitamente. I ragazzi diversamente abili che non frequentano più la scuola hanno pochissime occasioni di socialità, lo sport è molto importante. L’Antonio Nori è praticamente l’unico campo di atletica leggera in questa parte di periferia”. 

Interpellato da Romatoday, Angelo Diario, presidente della commissione capitolina Sport, ha spiegato: “Circa due anni fa la commissione capitolina si è occupata di questa struttura. È emerso che era ormai scaduto il termine ultimo entro il quale la ditta che ha eseguito la ristrutturazione avrebbe dovuto garantire i lavori”, spiega Angelo Diario, presidente della commissione capitolina Sport. “L’attuale concessionario può presentare un progetto in partenariato con un soggetto privato per la ristrutturazione, il progetto andrebbe messo a bando ma i proponenti avrebbero diritto di prelazione. Oppure il Comune si fa parte attiva e mette in bilancio i soldi per la ristrutturazione. A riguardo, stiamo procedendo per priorità. L’impianto Antonio Nori non è in condizioni ottimali ma c’erano strutture con urgenze maggiori. In ogni caso la nostra volontà è di stanziare i fondi per la ristrutturazione il prima possibile”.

A interessarsi delle condizioni del campo il consigliere d’opposizione del VI municipio, Dario Nanni, che negli anni passati è stato vice presidente della commissione Sport del Comune di Roma: “E' assurdo che l'unica pista di atletica che c'è nella periferia romana dopo 5 anni dal suo danneggiamento stia in queste condizioni. La mancata riparazione e ripristino la rendono impraticabile creando un duplice danno: sportivo, visto che gli atleti non possono allenarsi regolarmente, e sociale visto che in quell'impianto del Comune di Roma fanno attività sportiva anche ragazzi diversamente abili, e questo è moralmente inaccettabile. Se dopo 5 anni chi governa Roma non riesce a riparare una pista d'atletica e non ha ancora capito che lo sport dilettantistico è innanzitutto attività sociale, è il caso che nei prossimi anni, non si occupi più dell'amministrazione pubblica e che si dedichi a praticare qualche sport”.

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