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Tor Sapienza Tor Sapienza / Via Emilio Longoni

Opere compensative Tav: Tor Sapienza e La Rustica aspettano

Il Dipartimento Mobilità ha fatto sapere che le opere compensative dell'Alta Velocità attendono ancora il nulla osta della Soprintendenza. A causa di inconcepibili lungaggini burocratiche i cittadini aspettano ormai da lustri

Strade dissestate e pericolose, opere pubbliche che stentano a partire. A Tor Sapienza e La Rustica aspettano ormai da lustri il completamento delle opere compensative Tav, ovvero una serie di interventi volti a mitigare l’impatto sociale dell’alta velocità nei quartieri interessati.

Si tratta di progetti frutto di un accordo tra Comune di Roma e Rfi (Rete Ferroviaria Italiana), che vanno dalla realizzazione di aree verdi e parchi pubblici a un miglioramento della viabilità attraverso l’adeguamento di alcune arterie stradali (l’ex Presidente Commissione Speciale Tav Cesare Marinucci ne aveva stilato un elenco completo che si trova a questo link).

Molte di queste opere sono però rimaste bloccate da mancanza di fondi e lungaggini burocratiche. A La Rustica aspettano ancora l’allargamento di via Vertunni, il ricongiungimento di via Galatea e l’adeguamento di va Collatina, mentre a Tor Sapienza gli abitanti chiedono l’allargamento di via Collatina tra via Longoni e via dell’Acqua Vergine. Si tratta di progetti di cui, grazie ad un emendamento al Protoccolo d’Intesa, si è assunto piena responsabilità il Campidoglio convinto che in tal modo avrebbe accorciato i tempi e di conseguenza risparmiato denaro - si parla di una spesa complessiva di circa 10 milioni di euro. A qualche anno di distanza non possiamo dire che sia andata effettivamente così.


Ad ogni modo è stato lo stesso Comune di Roma, e nella fattispecie il Dipartimento Mobilità e Trasporti, a rivelare a che punto siano i lavori in oggetto in una lettera di risposta ad una sollecitazione del Comitato di Quartiere Tor Sapienza. I due progetti sono stati approvati dall’ex Ufficio per l’Emergenza Traffico e la Mobilità il 22 maggio 2013 per essere quindi trasmessi dall’Area Autorizzazione Paesaggistiche​ della Regione Lazio che li ha a sua volta approvati il 14 febbraio scorso. La trafila burocratica non è finita qui perché manca l’ok della Soprintendenza dei Beni Ambientali e Paesaggistici che deve ancora rilasciare il nulla osta agli interventi. "Nel contempo - scrive il Dipartimento - è stata aperta il 18 marzo la Conferenza dei Servizi sui progetti definitivi, e successivamente alla chiusura della stessa nei termini previsti dalle normative vigenti, si procederà all’approvazione dei progetti definitivi stessi e alla contestuale indizione delle gare per appalto integrato". Poi i lavori potranno finalmente partire. Solo allora i residenti potranno pronunciare la fatidica frase: il più è fatto. 

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