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Tor Sapienza Collatino / Via Salviati

Tor Sapienza, ancora roghi tossici: "Aria irrespirabile, non possiamo aprire le finestre"

L'ennesima denuncia dei residenti. "Raggi dice che i roghi non ci sono più, ma non è vero"

Non si fermano i roghi tossici di Tor Sapienza. A denunciare la situazione è, ancora una volta, Roberto Torre, residente storico che da anni documenta la presenza continua di incendi di rifiuti nell’area. “Gli esperti sostengono che contro il Covid vadano aperte le finestre, ma per noi è impossibile”, spiega.

Il 27 dicembre ha pubblicato su Facebook l’ennesimo post in cui mostra il fumo grigio che sale dai camini di alcuni container della baraccopoli di via Salviati. “Nessuno dovrebbe vivere in quel modo, ma questo non esclude il fatto che la nostra salute è a rischio e a quanto pare nessuno riesce a porre fine a tutto questo”. La questione è stata posta più volte all’attenzione della Prefettura negli anni scorsi, il dossier in merito è stato inviato anche al Parlamento europeo.

All’inizio del 2019 l’amministrazione di Virginia Raggi aveva mandato l’esercito a sorvegliare le entrate e le uscite del campo. Tutt’ora l’ingresso è sorvegliato a vista dalla Polizia locale. Il 10 dicembre scorso la sindaca ha rivendicato l’operazione: “Nel campo di Salviati il numero dei roghi si è azzerato grazie alla vigilanza H24 in collaborazione con i militari dell’esercito”, ha detto nel corso di un intervento più ampio sul calo del numero dei roghi tossici in città. 

“Ma non è così", replica Torre. "I roghi tossici stanno continuando e la puzza di plastica non ci permette di aprire le finestre. Spesso durano poco, come quando si brucia una batteria, ma non per questo sono meno pericolosi. In questi palazzi vivono bambini e anziani. E noi continuamo a respirare questa roba". 

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