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Centro carni: il Tar blocca la delibera di passaggio all'Ama

Secondo i giudici non c'è chiarezza sull'operazione di ricapitalizzazione. Il progetto era nel piano di risanamento dell'azienda. Il complesso edilizio di viale Togliatti ha un valore stimato di circa 92 milioni di euro

Brutto colpo per l'Ama ed indirettamente per la giunta Alemanno. Il Tar del Lazio ha infatti bloccato la delibera con cui nell'ottobre 2009 si attribuiva alla municipalizzata la proprietà immobiliare del Centro Carni sulla Togliatti. Un'operazione d'importanza capitale per l'Ama che grazie a quella proprietà da 92 milioni di euro era riuscita a dare fiato ad un bilancio asfittico.

I giudici della II sezione, presieduti da Luigi Tosti, hanno accolto gran parte delle censure formalizzate da trentatré aziende operatrici del centro di via Palmiro Togliatti con gli avvocati Antonio Lirosi e Antonio D'Alessio. I ricorrenti sostenevano la violazione dei principi sull'indebitamento delle aziende e la normativa in tema di aiuti di Stato. Il Comune, invece, ha fin da subito sottolineato la legittimità dell'intera operazione e il trasferimento del Centro al 'C.a.r.' di Guidonia.

Il Tar del Lazio ha richiesto al Comune di "date contezza che l'operazione di ricapitalizzazione sia legittima e congruente con tutti gli interessi pubblici implicati nella vicenda". Per i giudici "rettamente i ricorrenti si dolgono dell'omessa manifestazione delle ragioni che hanno fatto venir meno o, perlomeno, hanno modificato l'interesse pubblico a tener ferma nella sua attuale dimensione la demanialità" del Centro.

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