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Tor Sapienza Tor Tre Teste / Via Prenestina, 911

Via Prenestina 911: blitz al Metropoliz contro l'occupazione

I 40 nuclei familiari del Metropoliz hanno avviato una trattativa con la sala operativa sociale del comune con la mediazione di 2 attivisti dell’associazione Popica onlus

Blitz delle forze dell'ordine in via Prenestina 911, al Metropoliz, lo spazio occupato in cui convivono  peruviani, africani, ucraini, rom e italiani.
Verso le 8.30 del mattino, come riporta un comunicato di Metropoliz, le  forze di polizia, carabinieri e guardia di finanza hanno bloccato via Prenestina e aiutati da una decina di blindati hanno sfondato il cancello del civico 911. Gli abitanti dello stabile sono saliti sui tetti e si sono barricati dentro l'ex fabbrica.

Da Metropoliz fanno sapere che i 40 nuclei del 911 hanno avviato una trattativa con la sala operativa sociale del comune con la mediazione di 2 attivisti dell’associazione Popica onlus, che sono stati denunciati.
Una trentina di nuclei rom e romnì hanno rifiutato le soluzioni tampone proposte dal comune e così sono stati accolti dentro Metropoliz. Hanno deciso di proseguire il loro percorso di lotta e di autodeterminazione all’interno della città meticcia.
Gli altri hanno trovato sistemazione all’interno varie strutture gestite dal comune.

Scrivono gli occupanti in un comunicato: “Agosto: ancora una volta l’amministrazione e la questura utilizzano il mese per portare a termine operazioni di sgombero senza soluzioni concrete, mostrando il pugno duro contro chi reclama diritti e occupa per necessità in assenza di politiche abitative degne e sostenendo gli interessi dei signori del mattone e della rendita in una città disegnata a misura degli speculatori.
questo accanirsi contro i rom e le romnì conferma che il “piano nomadi” è uno strumento di mera persecuzione razzista. Ma la scelta di non subire il ricatto dell’amministrazione e di proseguire la battaglia per il diritto all’abitare dentro la città meticcia da parte di 30 nuclei rafforza l’idea che oggi più che mai, dentro la crisi, è necessario autorganizzarsi e riconquistare il diritto alla città attraverso il riuso del costruito pubblico e privato, per sottrarre spazio alla rendita e affermare spazi di libertà.”
Infine, dichiarano: “Ancora una volta l’amministrazione e la questura utilizzano il mese di agosto per portare a termine operazioni di sgombero senza soluzioni concrete, mostrando il pugno duro contro chi reclama diritti e occupa per necessità in assenza di politiche abitative degne e sostenendo gli interessi dei signori del mattone e della rendita in una città disegnata a misura degli speculatori”.

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