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Venerdì, 1 Dicembre 2023
Quarticciolo Quarticciolo / Via Ugento

Al Quarticciolo il murale di Jorit dedicato a Marielle Franco

Sulla facciata di una palazzina di via Ugento il celebre street artist napoletano ha tratteggiato il volto della politica, sociologa e attivista per i diritti umani assassinata in Brasile nel 2018

Il volto di Marielle Franco, politica, sociologa e attivista brasiliana assassinata per il suo impegno nella difesa dei diritti civili, campeggia adesso su un edificio di Roma. È lei, infatti, la protagonista del murale realizzato da Jorit sulla facciata di una palazzina di via Ugento, al Quarticciolo, un’opera immediatamente riconducibile allo street artist napoletano anche grazie alle strisce rosse che le attraversano le guance.

Il murale è stato realizzato nell’ambito del progetto “L’arte non ha sbarre” dell’associazione LiberaMente, vincitore del bando della Regione Lazio Vitamina G, e fa parte della programmazione della BiennaleMArteLive, un progetto più ampio e articolato firmato dall’incubatore Marte Social finalizzato a sottolineare la funzione educativa della pena e la necessità di supportare la reintegrazione nella società di chi è stato privato della libertà. 

Che cos'è il progetto "L'arte non ha sbarre"

Il progetto “L’arte non ha sbarre” è partito nel gennaio 2022 e ha visto i volontari dell’associazione e gli artisti Jorit, Moby Dick e Barbara Oizmud svolgere, in partenariato con il liceo artistico Enzo Rossi, laboratori con e per le detenute del carcere di Rebibbia in collaborazione con la direttrice del reparto femminile, Alessia Rampazzi, e delll’educatrice del reparto, Eugenia Fiorillo. Dal gennaio 2022 quindi volontari, criminologi e artisti hanno svolto laboratori d’arte insieme alle giovani donne del carcere di Rebibbia. Al termine dei laboratori, sono stati realizzati due murales all’interno della casa circondariale di Rebibbia firmate da Moby Dick e Barbara Oizmud, eseguiti in collaborazione con le detenute. Partendo dagli spunti e dagli stimoli delle detenute, grazie al supporto degli organizzatori, l’artista Jorit ha tratto poi ispirazione per realizzare il murale all’esterno, a simboleggiare come le idee e il pensiero possano vagare liberi da qualsiasi limitazione e impedimento.

"Il murale di Marielle Franco lancia un messaggio anti violenza e pro diritti civili" 

“È dai diritti e dai principi che stanno alla loro base che dobbiamo ripartire, per costruire un Paese più giusto, più accogliente, più ricco - ha spiegato Leonardo Maria Ruggeri Masini, presidente LiberaMente, all’inaugurazione dell’opera - Con il murales di Jorit su Marielle Franco si lancia un messaggio potente: la violenza e l’ignoranza non possono fermare la tendenza dei popoli alla libertà di pensiero e d’azione. Alcuni diritti sono così importanti che valgono per tutti, persino per chi ha commesso un crimine, ed è l’universalità del diritto che rende unica la democrazia. Di più. Questo murales rappresenta il potenziale che qualsiasi persona, anche se reclusa, mantiene e può reinvestire nella società all’espiazione della propria pena, a beneficio della comunità. Un’opportunità, questa che non possiamo e non dobbiamo perdere come Paese e come cittadini e ciò deve spingerci a credere nella funzione rieducativa della pena attraverso la formazione e il lavoro.” 

“In un’era ormai tanto delicata per il nostro pianeta e il clima, e soprattutto in un momento particolare per la storia del Brasile - ha aggiunto la curatrice Oriana Rizzuto - è fondamentale e doveroso parlare di diritti dell’ambiente e di diritti umani a partire da una figura simbolo di coraggio e impegno, ricordando la figura di Marielle, che si è impegnata in prima linea nella salvaguardia del territorio contro le speculazioni e a favore di tutte le minoranze, a ribadire quanto sia importante la libertà e la necessità di rivendicare e difendere i diritti umani dei più deboli, che sono universali”. 

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