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Venerdì, 19 Aprile 2024
La Rustica La Rustica / Via Dameta

La Rustica, ascensore fermo da due anni in una palazzina popolare del Comune: "Residenti segregati in casa"

La denuncia arriva da via Dameta 26. Il consigliere Figliomeni: "Tutto per una grondaia non pulita"

Senza ascensore da oltre due anni con anziani e invalidi che, di fatto, non possono uscire dai propri appartamenti. Nonostante le ripetute denunce e l’attenzione dei mezzi di informazione, gli appelli degli inquilini della palazzina popolare ‘F1’ di via Dameta 26 sono rimasti inascoltati. Così, ancora oggi, l’unica via d’uscita possibile sono le scale. “Qui, di fatto, alcuni cittadini sono stati messi in quarantena ben prima dell’emergenza Covid 19”, il commento di Dina Rencricca, presidente del comitato di quartiere La Rustica Unita che, ormai due anni fa, ha denunciato per la prima volta la situazione nell’immobile di proprietà di Roma Capitale.

“L’ascensore è stato fermato ormai oltre due anni fa dai vigili del fuoco perché, a causa di una grondaia malfunzionante, l’acqua fluiva all’interno del vano dell’ascensore rendendo pericoloso il suo utilizzo”, racconta Rencricca. “Io e Alessandro Moriconi (ex assessore municipale con la Giunta di Mastrantonio e collaboratore di Abitare a Roma, ndr) ci eravamo recati sul posto per delle infiltrazioni dal terrazzo che rendevano inabitabili alcune stanze di un appartamento e ci siamo accorti che anche l’ascensore non funzionava”. Era il settembre del 2018. “Così abbiamo avanzato la prima segnalazione. Il terrazzo è stato riparato ma la grondaia no e l’ascensore non è mai più ripartita. Immaginate il disagio per le persone residenti, alcune delle quali presentano dei seri problemi motori che non gli permettono di fare le scale. Per fortuna vivono in un quartiere solidale che li aiuta con la spesa ma i cittadini non possono sempre arrangiarsi”.

Nelle ultime settimane il vicepresidente dell’Assemblea capitolina e consigliere di Fratelli d’Italia, Francesco Figliomeni, ha effettuato un sopralluogo e presentato interrogazioni e richieste di commissioni trasparenza e di intervento urgente dicendosi pronto anche a “farsi carico del compenso di un avvocato per tutelare i diritti di queste povere famiglie contro le amministrazioni di Raggi e di Boccuzzi”.  Secondo le informazioni raccolte da Figliomeni, infatti, la causa non sarebbe "per problemi seri ma per una banalità dovuta all’incuria: una grondaia che non è stata pulita, ed erba e terra impediscono il deflusso delle acque che invece si riversano nel vano ascensore".

Una delle richieste di informazioni inviate da Figliomeni era diretta ai dipartimenti Patrimonio e Simu (Lavori pubblici) e alle assessore di competenza, Valentina Vivarelli e Linda Meleo. Il 30 giugno scorso la direttrice del dipartimento Patrimonio, Valeria Minniti, ha fatto sapere con una nota di aver “dato incarico alla Direzione lavori di effettuare ulteriori verifiche relativamente alla possibilità di poter effettuare l'intervento di riparazione”. Poi ha ricordato che il lavoro di manutenzione “potrebbe essere effettuato attraverso l'installazione di un ponteggio che comporterebbe una spesa non esigua rispetto all'entità dei lavori da effettuare che inciderebbe in maniera considerevole sulle disponibilità previste dall'accordo quadro per il 2020”. La Direzione lavori, fa sapere ancora la nota, sta valutando la “possibilità di raggiungere con altri mezzi le quote della sommità del torrino” per “ridurre l'entità della spesa”. Poi aggiunge: “In caso contrario si opererà nella maniera già indicata”. Intanto, da oltre due anni, l’ascensore di via Dameta 26 è fermo. 

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