Gli autodemolitori bloccano la Togliatti: serata di protesta contro l'atto di sgombero del Comune
Blocchi stradali e manifestanti sugli archi per due ore. Trattative e la notizia dell'incontro fissato il 4 giugno hanno sbloccato la situazione
Esplode la rabbia degli autodemolitori di via Palmiro Togliatti. Dopo l'intimazione di sgombero perché abusivi da parte della sindaca Virginia Raggi, ieri in serata una protesta ha paralizzato l'arteria che attraversa Roma da Ponte Mammolo a Cinecittà. A scatenare la protesta la data fissata dal Campidoglio per incontrare i titolari degli sfasci, il 4 giugno.
"Devono venire qui subito, non il 4. Noi non stiamo mangiando. Non lo capiscono", urlaba uno dei manifestanti in cima agli archi dell'Acquedotto Alessandrino. "Noi da qui non ci muoviamo, ci facciamo ammazzare" urlava un altro demolitore.
Sul posto è intervenuta la Polizia che dopo due ore di trattative è riuscita a convincere i manifestanti a liberare la strada e a scendere dagli archi dell'acquedotto Alessandrino. "La sindaca parla di legalità? Questi sono i 5 Stelle. Io non sono abusivo, pago una fideiussione e le tasse da 20 anni. Dovevano ribaltare la situazione? Dove stanno? C'è una legge regionale che parla chiaro, io ho 8 sentenze del Tar che parlano chiaro. Dovevamo riaprire. Dove sta la legalità? Quando si avvicinano le elezioni diventiamo sempre noi il problema. Non sanno nemmeno che dice la legge. Dove sta la legalità?", così urlava con un megafono, uno degli autodemolitori dalla cima dell'Acquedotto Alessandrino, in protesta contro la decisione del Campidoglio. "Ho fatto 200mila euro di interventi nel mio impianto e sono 4 anni che non lavoro", conclude.
Confermato l'incontro per il 4 giugno. "Aspettiamo la pec ufficiale del Comune di Roma, siamo pronti a riprendere la protesta in ogni momento", ha dichiarato Elena Donato, presidente dell'Arder, la principale associazione di categoria degli autodemolitori, in protesta oggi con 21 ditte di demolizioni di via Togliatti contro la decisione del Campidoglio di intimare il ripristino delle aree entro 60 giorni. "Noi non siamo abusivi, lo dimostrano sentenze del Tar, la Corte Costituzionale e le autorizzazioni precedenti ultraventennali", dichiarano gli autodemolitori lasciando via Togliatti.
Nei giorni scorsi il Campidoglio ha intimato lo sgombero a 21 autodemolitori che hanno quindi l’obbligo di presentare, entro 60 giorni dalla notifica dell’atto, un progetto di ripristino delle aree che consenta la piena fruibilità dei luoghi, includendo anche un piano di caratterizzazione delle matrici ambientali (suolo, sottosuolo e acque sotterranee).
Un vero e proprio braccio di ferro tra l'amministrazione capitolina e gli autodemolitori di via Togliatti che sorgono di fatto all'interno del Parco di Centocelle, un'area sottoposta a vincolo paesistico. Da tempo i cittadini chiedono un trasferimento delle attività in aree più consone, specie dove siano ridotti i rischi per la salute in caso di incendio e di inquinamento delle zone circostanti. Ma l'operazione di spostamento fuori dal Grande Raccordo Anulare non ha preso il via nemmeno con l'amministrazione grillina. Le aree idonee al trasferimento sono state individuate da tempo.
Un dato confermato da una recente intervista fatta da Romatoday all'assessora Ziantoni: "Il titolare, che è un privato, dell'attività, deve fare domanda a Roma Capitale, e chiedere di essere trasferito in una delle aree, ma possono farlo solo le attività che sono in regola sotto il profilo delle normative ambientali. Nessuna di quelle presente su viale Togliatti lo è", aveva detto.
"Non è assolutamente vero", era stata la replica di Elena Donato, presidente di Arder, principale associazioni di categoria degli autodemolitori romani in merito alle irregolarità. "L'Accordo di programma prevede un'istruttoria tramite la quale gli enti preposti (Comune, Regione ed ex Provincia, ndr) comunicano tramite apposite determine lo spostamento. Non è prevista nessuna domanda. Ed è un obbligo da parte del Comune questa procedura, perché le attività rientrano nella filiera dei rifiuti". Ora il Campidoglio ci riprova.
[video Agenzia Dire]