Centocelle, alla scuola di via dei Sesami i genitori restano fuori dal cortile: "Siamo ammassati a ridosso del cancello"
La segnalazione di alcuni genitori: "Possiamo entrare solo per 5 metri". L'assessora Mammarella: "Mi sono attivata per incontrare il dirigente"
Ogni giorno, al termine delle lezioni, a ridosso del cancello d'ingresso dell'istituto comprensivo di via dei Sesami, si crea un capannello di genitori mentre il lungo cortile fino all’entrata dalla scuola resta vuoto. "Possiamo entrare solo per 5 metri", racconta a Romatoday un genitore. Tutto è iniziato un paio di settimane fa. “Con avviso pubblicato il 13 aprile il dirigente scolastico, senza addurre motivazioni, ha disposto dal 15 aprile l’uscita dei bambini della Scuola Primaria direttamente dal cancello principale al civico 2 di Via dei Sesami, impedendo di fatto alle famiglie l’accesso all’ampio cortile della scuola”, scrivono i genitori in una lettera di reclamo.
“Com'era prevedibile si è verificato il caos: i genitori hanno dovuto attendere l’uscita dei propri figli in strada a causa dell’assenza sul marciapiede di spazio sufficiente (per non parlare dell’inadeguatezza del marciapiede rispetto alla necessità di mantenere il distanziamento); nessuno riusciva a vedere i propri figli se non le persone posizionate in prima fila; i bambini non riuscivano a vedere i propri genitori ma solo una massa informe e hanno atteso in condizioni di stress e panico oltre che di completo smarrimento: questo è stato per loro l’ennesimo shock, hanno già sulle loro spalle il peso di una pandemia, di libertà limitate, di una scuola a singhiozzo e di una quotidianità stravolta. È dovuta intervenire la Polizia Municipale per impedire alle auto di svoltare per Via dei Sesami”, scrivono ancora i genitori.
Diversi i motivi che li hanno portati a chiedere l’annullamento della decisione. Prima di tutto perché “viale Palmiro Togliatti è una strada altamente trafficata e a scorrimento veloce, teatro di numerosi incidenti mortali (che hanno tragicamente coinvolto in passato anche giovanissimi alunni della nostra scuola): come si può pensare di mettere bambini e genitori in una condizione di disagio e pericolo di vita così grave?”.
Al di là del cancello c'è un cortile vuoto, continuano i genitori, “che non viene usato per fare ricreazione, non viene usato per fare ginnastica, non viene usato per fare lezione all’aperto; e che adesso non si potrà più utilizzare neanche per aspettare in sicurezza che escano i/le propri/e figli/e e fratelli/sorelle”. Continuano i genitori: “Abbiamo un ruolo nell’educazione e nella vita dei figli. La scuola ci riguarda”.
Poi aggiungono: “Ancora una volta la decisione è stata presa dal Dirigente Scolastico in modo unilaterale, senza nessun coinvolgimento degli organi collegiali: non è solo la presenza fisica dei genitori ad essere trattata come un ingombro da espellere dalla scuola, ma la nostra presenza come componente della scuola e la nostra presenza istituzionale ad essere costantemente disprezzata. Noi non accettiamo questo esercizio di potere e lottiamo perché la nostra scuola ritorni ad essere un luogo di crescita equilibrata per i nostri figli e le nostre figlie, un luogo centrale di confronto educativo e di dialogo sereno”.
I genitori hanno segnalato la situazione all’assessora alla Scuola del V municipio, Maria Elena Mammarella: “In seguito alla comunicazione ricevuta dai genitori mi sono attivata e ho contattato il dirigente scolastico che ha dato la sua disponibilità a incontrare i genitori”.