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Centocelle Centocelle / Viale Palmiro Togliatti

Centocelle, maxi discarica sotto l'ex Casilino 900. Cittadini scavano e trovano plastica e ferro

Il campo rom fu sgomberato nel 2010 con la giunta Alemanno. Un autodemolitore di viale Togliatti: "E' cambiata la conformazione del terreno, ora ci sono colline"

Cittadini e imprenditori hanno deciso di scavare all’interno dell’area e dopo qualche picconata hanno ricevuto un’amara sorpresa: dal terreno sono emersi miasmi e rifiuti di varia natura. Dal catrame al ferro, fino ai pannelli di lego, e ancora mattoni, scarpe e vestiti, stampelle e borse.

Siamo al parco archeologico di Centocelle, nell’area in cui un tempo sorgeva il campo rom ‘Casilino ‘900’, sgomberato dalla giunta Alemanno. La denuncia, pubblicata dall’Agenzia Dire, si avvale anche di una documentazione video. “Quando vidi questi movimenti, presi il telefonino e iniziai a riprendere” ha detto Tonino La Marra, storico autodemolitore di viale Togliatti.

Lo sgombero di Casilino ‘900 e i rifiuti ammassati in una gola

Era il 15 febbraio del 2010, quando le ruspe volute da Gianni Alemanno – all’epoca sindaco di Roma – entrarono nel parco archeologico di Centocelle per radere al suolo il campo rom denominato ‘Casilino ‘900’, abitato da circa 600 persone. Dopo la chiusura del lucchetto ai cancelli da parte del sindaco e del prefetto Pecoraro, iniziarono nell’area le operazioni di bonifica: lo spazio sarebbe dovuto diventare un parco.

L’autodemolitore che ha ripreso le scene: “Mi dissero di farmi gli affari miei”

Dopo alcuni giorni di interventi, i resti degli abbattimenti insieme ai rifiuti abbandonati dai rom non furono portati via, ma spostati e accatastati con cura in una grande gola, in parte naturale e in parte spianata dalle ruspe, come riporta la Dire.

"Quando vidi questi movimenti, presi il telefonino e iniziai a riprendere. Quello che è successo qui sotto lo potevamo vedere in pochi, perché solo noi affacciamo su questo tratto di parco. All'epoca chiamai il dipartimento Tutela ambientale di circonvallazione Ostiense ma mi risposero in malo modo. Poi chiesi agli operai al lavoro: qualcuno mi disse che dovevo farmi gli affari miei, qualcun altro che quello era il loro lavoro e sapevano cosa fare”.

Per l’ex assessore municipale: “Volontà chiara dell’allora amministrazione comunale”

“Nei giorni successivi allo sgombero il cancello era rigorosamente chiuso e vigilato dalla Polizia di Roma Capitale e non si poteva accedere. C'erano camion che andavano e venivano. Hanno portato via i primi 40 metri sul lato Casilina, tutto il resto è stato abilmente interrato” ha ricordato Alessandro Moriconi, già assessore all'Ambiente di quel Municipio, l'ex VII ora V.

"Non è trapelato niente. Per me c’è stata una volontà dell'allora amministrazione, di cercare lo scoop dello sgombero del campo rom abusivo e basta. A noi del Municipio non venne data alcun tipo di comunicazione, fu gestito tutto a livello centrale dal Comune di Roma”.

Alemanno difende la sua amministrazione: “E’ una cavolata”

Interpellato dall'agenzia Dire, l'allora sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha respinto le accuse e ha spiegato che le immagini dei video non devono fare preoccupare: “Questa è una notizia falsa. Quei rifiuti non sono più lì. Mi sono informato, è stato totalmente sgomberato sotto la mia Amministrazione, quindi quello che dicono è una cavolata, per non dire altro”. L'area è stata occupata nuovamente nel 2018 e anche in quell'occasione, le ruspe rasero al suolo la baraccopoli di dimensioni sicuramente più modeste della precedente. 

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