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Piazza dei Mirti, il mega vaso è pieno di immondizia: "Non possiamo pulirlo, le diamo la pala"

Un cilindro di pietra di circa due metri di altezza, vuoto all'interno e posizionato in mezzo alle panchine, fa le veci di un cassonetto. Gli operatori Ama: "Non è di nostra competenza". Ci pensa una cittadina

Doveva fare da vaso per qualche pianta decorativa ma è rimasto vuoto, e la sua triste fine è stata di trasformarsi in un (originale) secchione dell'immondizia. L'Ama però non può svuotarlo, perché "non è di nostra competenza", e allora piuttosto che convivere con due metri cubi di rifiuti davanti al negozio, è una cittadina che armata di pala pensa a svuotarlo. 

Siamo a piazza dei Mirti, nel quartiere Centocelle. Un cilindro di pietra, elemento di arredo urbano di circa due metri di altezza, vuoto all'interno e posizionato in mezzo alle panchine, fa le veci di un cassonetto. Una cartolina non nuova nel mare magnum di degrado denunciato ogni giorno dai romani. Stupisce invece come è stato pulito. Una piccola storia che merita spazio, perché racchiude in un solo episodio tutte le anomalie con cui la città è costretta a combattere: l'inciviltà, il disservizio, la burocrazia che blocca tutto, il disperato fai da te. Ce la racconta la protagonista, Monica Paba, presidente dell'associazione commercianti di via dei Castani.  

"Mi sono messa tre sacchi della spazzatura addosso, ho preso una scala e sono scesa dentro il cilindro. Ho tolto io tutta l'immondizia che c'era dentro, circa due metri cubi. Eppure lì c'erano gli operatori dell'Ama". Monica, oltre a presidente del comitato, è anche proprietaria dello storico negozio di calzature Mirti, proprio alle spalle del cilindro incriminato. Si è affacciata dalla finestra del secondo piano del palazzo e ha notato che bottiglie e sacchetti stavano per debordare. Allora è scesa in strada, tentando invano di chiedere aiuto ai netturbini che nel frattempo pulivano la piazza. Risposta? "Non è di nostra competenza". Agli operatori compete il piano stradale e i secchioni, quelli veri però. "Provi a recarsi alla sede Ama di via dei Platani e chieda". Monica segue il suggerimento, ma in via dei Platani non trova nessuno in grado di risolvere il problema. "Non mi restava altro che fare da sola. Mi sono fatta dare la pala dagli operatori e ho tolto tutti i rifiuti da lì, poi loro li hanno tolti in strada". E' tutto documentato in un video (in fondo all'articolo) girato da Alessandro Moriconi, ex assessore all'Ambiente municipale e membro dei comitati Pac Bene Comune e Senso Civico 2.0.

Non manca nulla in questa storia: il malcostume di chi ha scambiato per discarica un bene comune, il servizio di pulizia assente (a chiunque tocchi), l'amministrazione bloccata nel labirinto nero delle competenze, incapace di aiutare il cittadino, il cittadino costretto, per dirla con Beppe Grillo, a fare "il sindaco dei 10 metri davanti casa sua". E se quello di Grillo, ieri in visita a Roma, era un appello all'attivismo civico - "dateci una mano" - il racconto di Monica diventa un'ottima risposta: tanti romani sono già in prima linea, ob torto collo.  

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