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Centocelle Prenestino / Via Casilina, 701

Villa De Sanctis, fari accesi sul cantiere del nuovo supermercato di via Casilina

Il progetto tornerà a settembre al tavolo della commissione Trasparenza. Boccuzzi: "E' privato e rispetta i canoni". Wwf: "Area archeologica e piena di cavità"

Prima l’interrogazione alla giunta del V municipio. Poi una seduta della commissione Trasparenza. Ė diventato un caso il cantiere di via Casilina 701, all’angolo con via dei Gordiani, dove fino a qualche mese fa sorgevano i capannoni dell’ex catena di negozi di abbigliamento Balloon, ormai demoliti per far spazio alle nuove costruzioni. Al loro posto arriverà un nuovo supermercato con parcheggi interrati e una piccola parte di cubature residenziali per un totale di circa 2500 metri quadrati. “Si tratta di un progetto di abbattimento e ricostruzione senza aumento di cubatura. Ė un’area privata e rispetta i canoni”, ha spiegato il presidente del V municipio, Giovanni Boccuzzi, intervenendo nel corso di una commissione municipale Trasparenza che si è tenuta il 17 luglio scorso proprio per fare chiarezza sul progetto.

I cittadini che abitano nei paraggi, le associazioni attive sul territorio e i consiglieri dell’opposizione hanno però deciso di volerci vedere chiaro. L’intervento ricade in un'area oggetto del Piano Particolareggiato Casilino SDO, all’interno del Comprensorio Casilino Ad Duas Lauros, e inoltre i dettagli del progetto sono emersi poco a poco, tanto che i primi a parlarne sono stati i cittadini che nei mesi scorsi hanno notato le pale meccaniche già al lavoro. Ad alimentare le preoccupazioni la non-risposta avanzata nel maggio scorso dal presidente Boccuzzi alla richiesta di informazioni in merito al cantiere presentata con un’interrogazione dal consigliere Fdi, Christian Belluzzo. “Il complesso edilizio risulta essere privato e pertanto non rientrante nelle competenze ascritte al Municipio”, ha scritto il minisindaco in una nota indirizzata a tutto il Consiglio. “Ė nelle facoltà del municipio informarsi in merito ai lavori sul territorio”, ha ribattuto Belluzzo. “Sarebbe bastato girare l’interrogazione agli uffici per rispondere”. Così a luglio è scattata anche una commissione municipale Trasparenza. La presidente, la consigliera dem Nunzia Castello, ha spiegato a Romatoday di aver chiesto agli uffici tecnici i documenti relativi al progetto depositati presso il municipio e di avere intenzione di convocare una nuova seduta a settembre per analizzarli.

Cosa verrà realizzato non è quindi ancora stato illustrato ma durante la seduta che si è tenuta il 17 luglio scorso alla presenza dei funzionari competenti dell’ufficio tecnico municipale e dei dipartimenti Urbanistica e Commercio, rispettivamente uffici Pau (Programmazione e attuazione urbanistica) e Suap (Sportello unico attività produttive), sono emersi una serie di elementi. A settembre del 2019 è stata presentata presso l’ufficio edilizio municipale una Scia (Segnalazione certificato di inizio attività) in alternativa al permesso di demolizione e ricostruzione, senza cambio di destinazione d’uso né aumento di volumetria, in base al Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia (Decreto del presidente della Repubblica 380 del 2001). La destinazione resta commerciale con una componente residenziale minoritaria per un totale di circa 2500 metri quadrati di superificie.

Secondo quanto si apprende, in base alle caratteristiche del progetto l’istanza è quindi stata presentata direttamente agli uffici municipali competenti e non a quello del Pau capitolino. Oltre a questo procedimento di natura edilizia ne è stato avviato un secondo per ottenere le autorizzazioni ad aprire un’attività commerciale di media grandezza. L’istanza è arrivata agli uffici del Suap del dipartimento Sviluppo Economico il 7 novembre 2019. Il 29 gennaio 2020 è stata avviata la conferenza dei servizi e il dipartimento ha chiesto a tutti i soggetti coinvolti, dalla Polizia Locale al Municipio passando per il dipartimento Mobilità, il proprio parere di competenza. Secondo quanto si apprende hanno tutti rilasciato parere positivo tranne la direzione tecnica del municipio che ancora non si è espressa. Quando lo farà, in caso di assenso, è emerso ancora durante la commissione, sarà tutto pronto per il rilascio del permesso ad avviare l’attività. Tutti questi elementi verranno approfonditi carte alla mano nel corso di una seconda seduta di commissione che dovrebbe essere convocata a settembre.

I cittadini e le associazioni del territorio non mancano di rilevare alcune criticità. “L’opera verrà realizzata in un’area che ricade nel Piano particolareggiato Sdo Casilino adottato nel 2002 ma mai approvato dalla Regione. Si tratta di una trasformazione avviata senza una pianificazione urbanistica definitiva”, commenta Emilio Giacomi, membro del Wwf locale e cosigliere di Italia Nostra. “L’area, inoltre, è adiacente all’antica via Labicana e interposta tra la zona archeologica delle Catacombe di San Marcellino e quella del Parco archeologico di Centocelle. Sono stati effettuati tutti i sondaggi durante e dopo la demolizione? Non solo. Nell’area sono presenti cavità sotterranee che hanno portato a chiudere un parcheggio e alcune attività nel vicino centro sportivo di via dei Gordiani. Presto dovrebbero partire anche dei lavori di messa in scurezza da parte del municipio. Sono stati effettuati tutti i sondaggi necessari?”. 

Esprime dei dubbi anche il consigliere di Sinistra per Roma, Stefano Veglianti. “Nonostante non ci sia un aumento di volumetrie e nemmeno un cambio di destinazione d’uso l’operazione suscita alcune perplessità in quanto l’area ha una sua specificità dal punto di vista archeologico e andava richiesto un adeguamento del sedime stradale che in quel punto è troppo stretto. Sul piano politico inoltre l’atteggiamento del M5S è stato inquietante. Mentre Boccuzzi, quando era all’opposizione e io ero assessore ai Lavori pubblici, si è battutto contro la realizzazione del supermercato Lidl su via dell’Acqua Bullicante oggi afferma che il municipio non c’entra niente”. 

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