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Centocelle Centocelle / Via Tor de' Schiavi, 50

Centocelle, una nuova pietra d'inciampo per ricordare il partigiano Domenico Ricci

L'installazione è in programma per il 19 gennaio alle ore 15.30 in via Tor de Schiavi 50. Il progetto è dell'Ecomuseo Casilino

Un nuovo tassello della memoria della Resistenza dei quartieri di Centocelle e Tor Pignattara. Una nuova pietra d’inciampo dedicata a un partigiano: Domenico Ricci, attivo nel partito d’Azione e trucidato alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944. L’installazione è in programma per domani, 19 gennaio, alle ore 15.30, in via Tor de Schiavi 50 a Centocelle. La pietra d’inciampo è la sedicesima opera dello scultore tedesco Gunter Demnig installata grazie al progetto di ricerca “Inciampi nella memoria” coordinato dalla ricercatrice di storia contemporanea Stefania Ficacci  nell’ambito delle attività dell’Ecomuseo Casilino ad duas lauros. Un progetto nato con l’obiettivo di ricostruire la storia e la memoria della lotta di liberazione dal nazifascismo nell’ottava zona di Resistenza, che si estendeva nei confini che sono oggi parte del V Municipio di Roma. 

“Dal 2017 il team di ricerca da me coordinato sta portando avanti la ricostruzione delle storie di vita dei protagonisti della lotta di liberazione”, spiega Stefani Ficacci, “con l’obiettivo di arricchire il paesaggio storico dell’Ecomuseo Casilino ad duas lauros di un mosaico della memoria costituito dalle pietre d’inciampo, collegando la storia di questi quartieri con quella del resto dell’Europa, attraverso il progetto artistico internazionale di Gunter Demnig”. 

Quest’anno, continua Ficacci, “nonostante le difficoltà legate alla pandemia che hanno fortemente condizionato l’attività di ricerca, abbiamo proseguito la ricostruzione dell’attività partigiana del gruppo del partito d’azione comandato da Italo Pula e operante con attività di sabotaggio presso l’aeroporto di Centocelle, di Ciampino e lungo la ferrovia Roma-Cassino”. 

È la ricercatrice a ricostruire la storia della pietra d’inciampo che verrà installata domani. 

Domenico Ricci è nato a Paliano il 9 gennaio 1913. Era impiegato presso l’Eiar (Ente italiano per le audizioni radiofoniche) e aveva ricevuto il grado di sergente durante la campagna di Grecia. Nei primi giorni che seguirono l’Armistizio era entrato nelle file del partito d’Azione e venne inquadrato nella squadra comandata da Italo Pula, nella quale militavano anche il fratello Spartaco (ai due fratelli sono state dedicate le pietre d’inciampo l’anno scorso), Everardo Luzi, Aldo Ercoli e Paolo Renzi, quest’ultimo arrestato nel novembre del 1943 e fucilato l’anno successivo. 

La fucilazione di Paolo Renzi fu solo l’inizio della fase conclusiva della repressione tedesca nei confronti del partito d’azione a Centocelle. Pochi giorni prima, il 12 gennaio, le SS erano tornate nelle strette vie di Centocelle con una lista di nomi da prelevare. Erano gli uomini di Italo Pula: suo fratello Spartaco, arrestato in via Ceprano 58, Domenico Ricci, che abitava in via Tor De’ Schiavi 50, Everardo Luzi, nella sua casa di via Valmontone 14, Aldo Ercoli, residente in via Arpino 6. Il capo d’accusa per tutti fu di attività cospirativa antifascista e antinazista, la collaborazione con il nemico e la detenzione di armi e munizioni. Domenico Ricci e i suoi compagni furono tutti fucilati alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944. 

La pietra d’inciampo dedicata a Ricci non è l’unica novità del percorso della memoria introdotta quest’anno. Grazie al contributo dello Spi Cgil, infatti, l’Ecomuseo Casilino ha inaugurato un percorso virtuale, fruibile tramite qrcode, che raccoglie tutti gli elementi artistici e topografici presenti nei quartieri dell’Ecomuseo Casilino ad duas lauros che ricordano e raccontano la storia della Resistenza al nazifascismo (qui il link con tutta la mappa sul sito dell’Ecomuseo).

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