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Sabato, 20 Aprile 2024
Centocelle Centocelle / Via dei Lauri

Autorecupero in via dei Lauri: è tutto pronto da tre anni, ma il Comune non sblocca il progetto

La cooperativa Inventare l’abitare, vincitrice del bando, domani darà il via a una nuova mobilitazione: “Situazione allucinante e incomprensibile”

Quando Virginia Raggi è salita in Campidoglio per la stagione dell’autorecupero a Roma sembravano essersi aperte nuove possibilità. Nell’ottobre del 2016, in Parlamento, il M5S aveva infatti presentato una legge sull’autorecupero di immobili in disuso da ristrutturare e destinare a uso abitativo. A distanza di cinque anni, invece, non solo non si sono visti nuovi progetti. Nemmeno quelli avviati negli anni precedenti, già in ritardo sulla tabella di marcia al momento dell’elezione di Raggi, sono stati portati a termine. 

Oltre al cantiere abbandonato dell’ex scuola di via di Grottaperfetta 315, che ha recentemente sollevato polemiche riportate anche da Romatoday, in attesa ci sono anche le 23 famiglie che, da oltre dieci anni, attendono di poter andare ad abitare in un’altra ex scuola, situata in via dei Lauri 15, a Centocelle. Qui i lavori sono quasi finiti e, ormai da tre anni, tutta l’attesa si concentra sulle ultime firme degli uffici capitolini. Per questo la cooperativa ‘Inventare l’abitare’, vincitrice del bando emesso nel 2002, sta organizzando una serie di iniziative per far sentire la propria voce.

Via di Grotta Perfetta: l'autorecupero non decolla 

“Stiamo vivendo una situazione allucinante e incomprensibile, che non ha ragioni se non nell’indifferenza verso il progetto”, denuncia il presidente della cooperativa Inventare l’Abitare, Bruno Papale. “L’ultima volta che abbiamo incontrato l’assessora al Patrimonio, Valentina Vivarelli, era luglio del 2020. Da allora non ci è più stato fatto sapere nulla di ufficiale. Abbiamo assistito a un rimpallo tra il Patrimonio, il Simu e la Ragioneria”. Sono infatti passati tre anni da quando l’immobile è stato trasferito nelle disponibilità della cooperativa. Sembrava fatta.

E invece ci si è accorti che per accendere il mutuo, a carico degli assegnatari, mancava la polizza assicurativa, sempre a spese dei soci, che, però, dagli uffici capitolini avevano bisogno di una lettera protocollata che certificasse l’assenza di un’altra polizza attiva sull’immobile. Una firma, per la quale sono serviti diversi mesi di attesa, proteste, telefonate. Anche in questo caso sembrava fatta. E invece la necessità di mettere nero su bianco la garanzia ipotecaria per l’apertura del mutuo ha aperto nuovi ostacoli burocratici.

Video - La storia dell'autorecupero di via dei Lauri

L’ultima protesta è stata organizzata nel luglio del 2020. Quasi un anno dopo, a fine maggio 2021, dagli uffici del dipartimento Patrimonio e Politiche abitative, rimasti senza direttore per circa 8 mesi, la firma ufficiale non è ancora arrivata.  Sono ormai tre anni che i legittimi assegnatari sono pronti ad aprire un mutuo di circa 23mila euro a testa e ad avviare gli ultimi lavori necessari a rendere abitabili gli appartamenti. “Intanto i mesi passano e i lavori effettuati con soldi pubblici rischiano di deteriorarsi”, denuncia ancora Papale. Da domani partirà una nuova mobilitazione.

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