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Centocelle Centocelle / Viale Palmiro Togliatti

Centocelle: il M5s promette un "bosco urbano", ma al parco solo "quattro piantine senza manutenzione"

La denuncia dei cittadini: "Una vergogna, avevano parlato di forestazione dell'area. Abbiamo dei fruscelli penosi senza nemmeno un sostegno anti vento"

Un nuovo "bosco urbano" nel polmone verde più martoriato di Roma. Questa la promessa degli amministratori del M5s per il parco archeologico di Centocelle, 120 ettari con vincolo della Soprintendenza a tutela di importanti resti della Roma antica. Lo scorso 19 novembre, a favor di telecamere, si sono dati tutti appuntamento nel quadrante sul lato di via Casilina - unico fruibile dai cittadini - per mettere a dimora le prime "piantine". Presenti l'assessore Pinuccia Montanari, il presidente della commissione Ambiente Daniele Diaco, il minisindaco del V municipio Giovanni Boccuzzi, la consigliera capitolina Eleonora Guadagno, la senatrice grillina Paola Taverna. Tutti insieme a comitati e cittadini per contribuire alla forestazione "partecipata", come ribattezzata dai pentastellati. Chi ha partecipato però non è stato poi così soddisfatto. 

Venti giorni dopo l'intervento, nessuno ha ancora messo il tutore in legno promesso, struttura necessaria per sorreggere l'esile tronco che rischia, appena piantato, di essere portato via da una folata di vento qualsiasi. E nessuno sembra aver garantito la manutenzione e l'innaffiatura, per quanto il cielo abbia da solo garantito sufficienti scrosci d'acqua. "E' una vergogna, una farsa" commenta Cristiana Trizzino del comitato Pac (parco archeologico di Centocelle) libero. "Hanno preso in giro i cittadini, perché quando si parla di foresta urbana si fa appello a dei concetti che non hanno a che vedere con quattro piantine alte 80 centimetri, mal messe e senza preparazione del terreno"

Su tutte le furie per il lavoro svolto l'ex titolare all'ambiente dell'allora VII municipio Alessandro Moriconi. "L'assessore (Montanari, ndr) si era impegnata a mettere dei sostegni a questi alberelli già di per sè penosi - si sfoga - stando agli annunci ce ne dovevano andare sei mila di alberi. E invece hanno quattro miseri rametti nel terreno senza nemmeno garantire un'innaffiatura regolare. Faranno la fine di quelli di Tor Sapienza, piantati tre anni fa. Senza manutenzione sono praticamente morti". Già, la storia insegna. Le trenta alberature del parco di viale Giorgio Morandi piantate dall'ex sindaco Ignazio Marino per riqualificare la zona non sono mai state innaffiate. E al momento sono secche e agonizzanti, monumento allo spreco e all'incuria delle nostre periferie. 

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