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Velletri: deliberato il dissesto finanziario

Lo scorso 15 ottobre il Comune di Velletri ha deliberato lo stato di dissesto finanziario a causa dell'impossibilità di far fronte ai debiti accumulati nel corso di quasi dieci anni. Ora potrà ripartire il risanamento anche se con estrema difficoltà come dichiarato dal Collegio dei Revisori dei Conti

Una settimana fa il  prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, intervenendo alla prima Conferenza dei prefetti organizzata dal ministero dell'Interno, aveva illustrato la situazione drastica della maggior parte dei comuni della Provincia di Roma mettendone in evidenza il rischio di dissesto finanziario.

Solo pochi giorni dopo il 15 ottobre scorso  il Consiglio Comunale di Velletri, una delle cittadine più grandi ed estese alle porte di Roma, ha dichiarato proprio lo stato di dissesto finanziario del Comune votando una delibera in cui si è preso atto dell'impossibilità di far fronte al saldo dei debiti e alle richieste dei creditori e di garantire inoltre le funzioni e i servizi indispensabili.

La deliberazione del dissesto finanziario verrà trasmessa al Ministero dell'Interno e alla Corte dei Conti competente e si potrà così ripartire per cercare di risanare il bilancio comunale da cui emerge un disavanzo di 24 milioni di euro. Il vero deficit risale, però, agli anni precedenti all'amministrazione Servadio che è alla guida del comune da poco più di un anno, raggiungerebbe addirittura i 100 milioni di euro di debiti. Una cifra insostenibile e difficilmente risanabile. Con la dichiarazione di dissesto finanziario il Comune potrà azzerare il deficit e ricominciare una nuova gestione dei crediti e dei debiti Secondo il collegio dei revisori dei conti  nella sua relazione ha rilevato come la situazione sia stata gravemente compressa a partire dal 2004 .

“ Il dissesto finanziario del Comune di Velletri – si legge nella relazione contabile - è l’epilogo di una gestione amministrativa che nell’ultimo decennio ha spinto oltre misura la spesa corrente e d’investimento senza che questa crescita venisse accompagnata da un corrispondente incremento delle entrate proprie.  La crescita della spesa del personale, delle prestazioni di servizi e delle locazioni è stata ulteriormente aggravata dagli effetti indotti dell’investimento nonché dalla presenza di debiti fuori bilancio innescato, probabilmente, anche per effetto di sottostime di spese.”

“Il disordine contabile ha contribuito ad offuscare l’attendibilità della contabilità finanziaria e la mancata costituzione di un fondo svalutazione crediti ha impedito che potessero crearsi ammortizzatori dei residui attivi stagnanti, mai espunti dalla contabilità finanziaria per non far apparire la gravità della reale situazione finanziaria ormai collassata nel 2004”.

Anche se l'impegno dell'amministrazione comunale guidata da Fausto Servadio potrà dare dei frutti, il Collegio dei revisori dei conti chiude laconicamente la sua relazione dicendo che si potrà solo in parte contribuire al risanamento e rivedere radicalmente le scelte espansive della spesa che nel frattempo si sono radicate nel tessuto connettivo del Comune con interventi drastici e risolutori.
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