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Velletri: le opposizioni, sul centro di accoglienza di Via Morice si faccia chiarezza

Giusto un anno fa alla notizia della realizzazione di un centro di accoglienza per profughi a Via Morice a Velletri ci furono proteste e un acceso scontro politico. Ora nuove ombre sul centro di accoglienza veliterno dopo le inchieste su Mafia Capitale

Le inchieste su Mafia Capitale si riflettono anche nei territori di provincia e giungono fino a Velletri dove a tornare al centro del dibattito politico è il centro di accoglienza per profughi che lo scorso anno doveva sorgere in Via Morice, al centro delle  proteste dei residenti e delle forze politiche di opposizione e su cui ci fu il dietrofont dell'amministrazione locale.

Ora le carte dell'inchiesta su Mafia Capitale gettano ombre sul centro di accoglienza di Via Morice, nell'inchiesta risulta essere coinvolto anche il vice presidente del Consiglio di Amministrazione della Domus Caritatis Società Cooperativa Sociale, che è attualmente aggiudicataria, per il Comune di Velletri, dei servizi di “accoglienza, integrazione e tutela rivolti ai richiedenti asilo e rifugiati stranieri”.  La stessa figura  era anche Presidente del Consiglio di Amministrazione della Casa Della Solidarietà – Consorzio Di Cooperative Sociali, società che doveva in origine gestire il centro di accoglienza di Via Morice.

E' bene ricordare che alla fine del 2013 il Comune di Velletri in un primo momento assegna il servizio di organizzazione e gestione del centro d'accoglienza al consorzio di cooperative "La Casa della Solidarietà" senza bando di gara, ma semplicemente a seguito di una manifestazione di interesse. A seguito del clamore mediatico, alle interrogazioni parlamentari e alla tensione sociale viene bandita una gara pubblica di 2milioni di euro, vinta dalla Domus Caritatis che come detto ha lo stesso caso dirigenziale della Casa della solidarietà.
Le forze di opposizione tornano a chiedere chiarezza sulla gestione dei servizi di accoglienza a Velletri.

“In tempi non sospetti – spiega il consigliere della lista Live Giorgio Greci – abbiamo palesato i nostri dubbi nei confronti di un progetto allora ritenuto assolutamente frettoloso, tanto è vero che proprio poco prima di Ferragosto del 2014 sono arrivati, nel silenzio più assoluto, i primi rifugiati e richiedenti asilo politico, senza avviso alla popolazione ed ai residenti da parte dell’amministrazione che non ha ritenuto opportuno, dinanzi ad un provvedimento cosi importante e delicato, informare non solo i componenti dell’opposizione, sin dall’inizio, ma soprattutto i cittadini di Velletri, i quali hanno appreso la notizia a cose fatte e solo dopo una conferenza stampa a progetto già avviato".

“Sin da subito – ricorda oggi Greci – ho denunciato il business che c’è intorno alle sorti dei migranti, e mi auguro, almeno per ciò che concerne Velletri, che non si abbia a dover ravvisare nessun abuso".

Sulla questione centro di accoglienza è intervenuto anche il partito Fratelli d'Italia, da sempre in prima linea nelle proteste contro l'apertura del centro di accoglienza, che promette di vigilare sull'operato dell'amministrazione comunale: "Noi di Fratelli d’Italia AN continueremo a vigilare costantemente sull’operato politico ed amministrativo dell’Amministrazione Comunale, sperando che l’Amministrazione stessa capisca che i nostri interventi sono a tutela della legalità ed anche del loro operato. Come si sentirebbero i nostri amministratori, infatti, nel contesto delle indagini che stanno lambendo anche la città di Velletri, se, a seguito della nostra pressione, non avessero revocato la prima aggiudicazione, fatta, per loro stessa ammissione, contra legem?"

Paolo Trenta è invece il Consigliere Comunale del Movimento 5 stelle che aveva presentato un esposto alla Procura sulle dubbie procedure di aggiudicazione per la gestione del centro di accoglienza : "In un'interrogazione presentata in Senato dalla Senatrice Fattori , il sottosegretario del Ministero dell'Interno, Domenico Manzione, difende l'operato dell'amministrazione comunale. Manzione, infatti, ritiene che per l'affidamento dei servizi in questione, il Comune di Velletri abbia seguito una procedura conforme alle disposizioni del bando ministeriale e che nessun danno è stato arrecato ad altri enti locali, partecipanti al bando ma non ammessi al finanziamento. Era il 18 febbraio 2015: a distanza di nemmeno 4 mesi, il Ministero è stato clamorosamente smentito e colui che avevamo indicato ai magistrati è finito agli arresti domiciliari".

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