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24 anni fa lo scontro fra due treni sul binario unico della linea Ciampino-Velletri

Il 27 gennaio 1992 due treni sul binario unico della linea Ciampino-Velletri si scontrano, 6 i morti quasi 200 i feriti. Come in Puglia l'incidente causato dal sistema del "blocco telefonico"

Mentre la Puglia piange i morti del terribile incidente ferroviario nelle campagne di Corato, per i pendolari dei Castelli Romani che quotidiniamanente viaggiano su linee a binario unico (di cui tanto si sente parlare da ore sulla stampa e in tv) la memoria corre a 24 anni fa quando nella notte del 27 gennaio 1992 due treni si scontrarono frontalmente sulla linea Ciampino-Velletri all'altezza della piccola stazione di Casa Bianca.

Oggi alla stazione di Casa Bianca una targa ricorda le sei vittime dello scontro Romeo D'Antimi, Gabriele Gianmattei, Tommaso Cocuzzoli, Claudio Milletti, Costantino Radu e Alberto Zaccagnini posta a dieci anni dall'incidente perché come si legge "non accada mai più".

Nella notte di gennaio di 24 anni il treno in arrivo dalla stazione di Santa Maria delle Mole si scontra con quello proveniente dalla stazione di Ciampino a cui era stato dato per un errore umano il via alla partenza. Così come accaduto in Puglia, il via ai treni veniva dato tramite il sistema del "blocco telefonico" che permetteva ai treni di partire attraverso le telefonate tra capistazione.

In quel caso fu un errore umano. Il ferroviere che allora diede il via al treno si costituì presso la caserma dei carabinieri di Castel Gandolfo, subito dopo lo scontro tra i treni. Il personale della stazione di Ciampino percepito l'errore tentò di fermare i treni, ma all'epoca non c'erano collegamenti radio e telefoni cellulari e le stazioni di Santa Maria e Ciampino troppo vicine per poter intervenire in tempo.

Come si legge dall'archivio de La Repubblica sulle cronache di allora l'errore umano era a portata di mano: "Tutti i treni che arrivano qui -raccontarono i ferrovieri della stazione di Ciampino ai giornalisti dell'epoca - sono praticamente uguali uno all' altro. Quelli che giungono da Albano, da Marino, da Frascati sono gialli e arancioni come il Roma-Velletri. E sui convogli i cartelli che indicano la provenienza del treno non sono numerosi. E' molto probabile che il capostazione abbia scambiato le vetture, abbia creduto che il Velletri-Roma fosse già arrivato, dando via libera all'altro".

Il personale ferroviario dell'epoca mise sotto accusa una linea vecchia  a binario unico, dove tutto era affidato a una telefonata tra i capistazione.

Quasi trent'anni dopo da quello scontro il binario unico è rimasto, a nulla sono valse in questi anni le richieste di comitati, pendolari e partiti politici tra cui il Movimento 5 stelle per raddoppiare la linea, ma i sistemi di sicurezza dopo quel terribile incidente sono per fortuna tutti automatizzati e i treni arancioni di cui parlavano i ferrovieri poi riverniciati di bianco, sono andati in pensione il marzo scorso.

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