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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Arsenico nell'acqua, il Comitato acqua pubblica contro il sindaco di Velletri

Il comitato attacca duramente il sindaco Servadio: "I valori presenti nell'ordinanza del sindaco sono troppo alti. L'acqua, non essendoci nessuna deroga, è non potabile già con 10µg/L"

L'ordinanza del Sindaco Fausto Servadio che ha chiuso i rubinetti della città di Velletri per i valori di arsenico troppo alti arriva dopo giorni di allarmi e dopo un'intervista rilasciata a Sky tg 24 in cui dalle analisi in possesso del primo cittadino veliterno risultavano valori che avevano picchi anche di 76µg/L.

Il comitato acqua pubblica di Velletri sottolinea che l'ordinanza emessa dal sindaco in ogni caso non rispetta i limiti di legge come spiega Daniela per Romatoday: "L'ordinanza dichiara non potabile l'acqua con valori di arsenico sopra i 20µg/L, mentre la legge impone il limite di 10µg/L. Per il Lazio la deroga a 20 µg/L non è stata concessa dall'Unione Europea e ne dovrebbe richiedere una nuova, la Asl ha però dichiarato accettabile anche il valore di 20µg/L ".

I valori che si vedono nell'intervista al primo cittadino veliterno sono ben più alti e come dicono dal comitato "come si fa a scendere a 20µg/L? I miracoli non si possono fare!".

"O si ha la deroga a 20µg/L o l'acqua si deve distribuire a 10µg/L - continua Daniela - Ci meraviglia che gli altri comuni non facciano altrettanto seguendo l'esempio del sindaco di Velletri perchè è responsabilità d ei sindaci dichiarare l'acqua non potabile perché  sono garanti della salute pubblica. I sindaci dovrebbero avere il coraggio di denunciare che il gestore che è entrato almeno a Velletri 4 anni fa  e che doveva risolvere tutti i problemi. Ora  ci troviamo in una situazione peggiore della precedente".

"Chi manovra, gestisce e distribuisce l'acqua è l'Acea e questo  punto i sindaci possono solo dire di chiudere i rubinetti perchè il gestore non sta fornendo l'acqua a norma di legge. Precisiamo che non sono i sindaci che distribuiscono l'acqua all'arsenico, ma il gestore che ha un ricavo fisso del 7% sull'investimento iniziale che nel 2010 arriva ai 40 milioni di euro. Questi ricavi che si otttengono anche se l'acqua non arriva o non è potabilie. Sempre con questi profitti si poteva risolvere il problema mettendo mano all'intera rete idrica, come richiesto anche dal Presidente della Provincia di Roma. La gente si avvelena, ma il  7% di ricavi è garantito" conclude Daniela del Comitato Acqua Pubblica di Velletri.

SCARICA L'INCHIESTA DEL COMITATO ACQUA PUBBLICA DI VELLETRI:

IL LIBRO NERO DELLE ACQUE IL CASO VELLETRI

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