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Sabato, 20 Aprile 2024
Velletri Velletri / Via Fontana delle Rose

Velletri: il caso politico dell'estate? La casa popolare della famiglia del capogruppo del PD

La politica anche a Velletri non va mai in vacanza e dall'inizio di agosto UDC e PD si confrontano sull'assegnazione di una casa popolare alla famiglia del capogruppo democratrico Gianfranco Cestrilli, caso su cui si esprimerà il TAR

La politica sembra non andare mai in vacanza neanche nelle giornate più calde dell'anno e i partiti politici sono sempre pronti a trovare nuovi casi su cui scontrarsi anche a distanza e sotto l'ombrellone. Il fenomeno si verifica anche a Velletri dove da alcuni giorni gli esponenti politici dell'UDC e del PD locale con l'aggiunta di altri consiglieri di opposizione stanno dibattendo a suon di comunicati stampa sull'assegnazione di una delle case popolari del complesso di via Fontana delle Rose a un componente della famiglia del capogruppo del Partito Democratico Gianfranco Cestrilli.

La questione viene sollevata dal capogruppo dell'UDC di Velletri LambertoTrivelloni che pone l'attenzione dei riflettori politici del mese di agosto su una casa popolare assegnata a un componente della famiglia dell'omologo del PD Gianfranco Cestrilli. In particolare il casus belli si fonda tutto sulla constatazione che " in più occasioni i Vigili Urbani hanno effettuato dei sopralluoghi nella casa popolare e questi sono risultati negativi e le indagini portate avanti nei luoghi adiacenti hanno puntualmente confermato la mancanza di una vita vissuta all’interno dell’immobile", punta il dito l'esponente dell'UDC.

Volendo entrare nel dettaglio della vicenda: l'alloggio popolare era assegnato al padre del consigliere Cestrilli e l'assegnazione viene traslata alla nipote, ovvero la figlia maggiore del capogruppo del PD, che però si sposa e perde diritto all'alloggio e si trasferisce a Roma. Quindi l'assegnazione nel 2009 passa alla figlia minore che però di fatto lavora in Piemonte e quindi pur avendo la residenza nell'alloggio pare non ci viva concretamente. Della vicenda si sono occupati più volte anche gli uffici comunali dal 2007 che avevano chiesto di liberare l'appartamento in quanto non risultava di fatto "vissuto" e ne è scaturito anche un ricorso al Tar che dovrebbe esprimersi a breve sui reali soggetti aventi diritto all'assegnazione dell'abitazione.

Dal Partito Democratico di Velletri, il segretario del PD Luca Masi ha espresso piena solidarietà al capogruppo Gianfranco Cestrilli e alla sua famiglia coinvolta in questo caso di cui sarà la giustizia amministrativa ad accertare la situazione.

Sulla vicenda il capogruppo del PD Trivelloni ha voluto fare chiarezza anche per difendere le figlie tirate in ballo  nello scandalo estivo veliterno: "Il tutto nasce nel 1959, quindi stiamo parlando di 53 anni fa, quando i miei genitori in condizioni di difficoltà chiesero ed ottennero dall’URRA CASA un piccolo appartamento con la formula del riscatto. Il prezzo stabilito fu di circa 2.000.000 di lire  che sarebbe stato pagato in 240 canoni di affitto al termine dei quali sarebbero divenuti proprietari.  Il tutto filò liscio fino al 1971 anno in cui fu sciolto l’ente URRA CASA.  Le sue competenze come il suo patromonio fu trasferito ai Comuni. Infatti il Comune di Velletri con una delibera acquisì la titolarità del patrimonio esistente sul suo territorio e con la stessa riconobbe e fece propri gli impegni assunti precedentemente dall’ente disciolto confermando l’intenzione di vendere gli alloggi in questione.  Correttamente chiese agli assegnatari dell’epoca di confermare l’intenzione di acquistare l’immobile, ne verificò i requisiti, e chiese loro di versare le spese amministrative necessarie per la stipula della compravendita".

Cosa accade però, che il comune non vendette mai quegli appartamenti e iniziò a chiedere l'affitto a chi aveva stipulato l'atto di compravendita e avevano versato i canoni di affitto per diventare proprietari degli immobili come pattuito. Nel 1989 una senteza a favore del padre del consigliere Cestrilli aveva stabilito che non era dovuto il pagamento degli affitti in quanto il Comune di Velletri aveva sottoscritto l'atto di compravendita. Alla morte del nonno una delle figlie del Capogruppo di Cestrilli che aveva vissuto con l'anziano fino alla morte chiese di regolarizzare l'assegnazione della casa seppur non necessario in quanto secondo gli accordi stipulati 50 anni prima la famiglia Cestrilli era proprietaria di quell'appartamento. Per quanto riguarda le assenze verificate dai vigili che non hanno trovato abitanti nell'appartamento erano assenze lavorative, ma gli uffici comunali hanno comunque richiesto di liberare l'abitazione motivo per cui è scaturito un ricorso al Tar.

"Si deforma la realtà. Si esprimono giudizi di valore su persone che non si conoscono, si fanno considerazioni con l'unico scopo di denigrare il malcapitato di turno", dice ancora Cestrilli difendendosi dagli attacchi incrociati dell'opposizione che ovviamente è in fibrillazione perché il prossimo anno a Velletri ci saranno le elezioni e tutti i partiti politici sono in fase di pre campagna elettorale.

 

 

 

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