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I Castelli Romani celebrano il vino e l'uva

Il mese di settembre e di ottobre è per i Castelli Romani tempo di vendemmia, di uva e di vino, il prodotto tipico per eccellenza dei Colli Albani, e quindi al via feste e sagre

Il vino e i Castelli Romani sono un binomio inscindibile. Chi non ricorda la celebre canzone popolare che recitava "Lo vedi ecco Marino la sagra c'è dell'uva" e in queste settimane con la vendemmia in corso arrivano anche le sagre e le feste dell'uva e del vino.

Il prossimo fine settimana saranno Lanuvio e Velletri a celebrare il frutto di Bacco con due sagre. Nella città del vino Colli Lanuvinila sagra verrà inaugurata ufficialmente nel pomeriggio di sabato 27 settembre con un brindisi inaugurale e la distribuzione neanche a dirlo di uva. Il pezzo forte della festa lanuvina ci sarà però domenica pomeriggio con la corsa delle botti con la gara per i bambini e poi a seguire quella degli adulti.

A Velletri invece sempre nella giornata di sabato saranno gli sbandieratori e i gruppi folkloristici ad aprire l'84esima edizione della festa dell'uva e dei vini che sarà caraterrizzata da mostre, stand gastronomici con i prodotti tipici del territorio. La festa sarà poi tutta incentrata sulla musica e sul revival degli anni Settanta con la chiusura domenica sera con i Camaleonti e la Formula Tre in concerto.

Le celebrazioni dei Castelli Romani in questi mesi di vendemmia non si fermano alle feste di questo fine settimana sono solo un preludio della Sagra dell'Uva di Marino e delle sue fontane che danno vino, giunta alla sua 90ma edizione e in programma dal 3 al 6 ottobre prossimi. Il programma ufficiale verrà presentato alla stampa il prossimo martedì 30 settembre presso il Salotto del Vino della Cantina Sociale Gotto d’Oro nella frazione di Frattochie.

"Tantissime le novità previste per questa edizione della Sagra dell’Uva – anticipano il sindaco Silvagni con l’assessore Esposito –, idee nuove che, pensate e declinate nel concetto di continuità proprio di un evento mai stanco di esistere, puntano ad affermare, oggi più che mai, il territorio. Ovvero quel concetto di marinesità che vanno avanti  con la celebrazione della tradizione coniugata in termini di tutela del patrimonio culturale, ben si colloca nel confronto tra memoria e innovazione. In nome delle nuove tecnologie che, figlie della tradizione, ne affermano ancor di più il valore. Ripartendo da noi, dalla forza del territorio, in apertura con il mondo".

Come di tradizione per disegnare il manifesto ufficiale della sagra è stato scelto un personaggio affermato del mondo dell’arte, della cultura e dello spettacolo che quest’anno risponde al nome di Turi Sottile, il grande artista siciliano di estrazione impressionista conosciuto in tutto il mondo.

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