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Marino Marino / Corso Vittoria Colonna

Giulio Santarelli (Psi): "Da sindaco di Marino revocherò la lottizzazione del Divino amore"

Giulio Santarelli è il decano della politica marinese, ex presidente della Regione Lazio e deputato per due legislature si candida sindaco di Marino per il Partito socialista italiano

Già Presidente della Regione Lazio nei primi anni Ottanta, deputato per due legislature, già sindaco di Marino e noto imprenditore con la sua azienda vinicola Castel de' Paolis: questo è il profilo di Giulio Santarelli candidato sindaco di Marino per il Partito Socialista Italiano, che ha rivendicato le posizioni del suo partito e ha deciso di non appoggiare la candidatura unitaria del centro-sinistra.

Giulio, lei ha una lunga esperienza politica alle spalle. Cosa l'ha spinta a rimettersi in gioco, candidandosi a sindaco di Marino?

Le condizioni in cui è stata ridotta la mia città da anni di malgoverno e corruzione in ogni campo della vita amministrativa e in modo particolare con una cementificazione disordinata e invasiva che ha alterato l’assetto urbano e reso invivibile la città, specie nelle frazioni.

Anche la chiusura dell’ospedale che negli anni Ottanta, con i suoi 365 posti letto, cinque camere operatorie e un personale medico di alta specializzazione, si affermò come centro d’eccellenza nel Lazio, ora ridotto a un modestissimo day hospital con i gravi danni per la popolazione di Marino, specie tra gli anziani.  Tutto ciò a fronte di una grave penuria di posti letto sia negli altri ospedali dei Castelli Romani che a Tor Vergata. 

Lei ha deciso di non sostenere la candidatura unitaria del centro-sinistra di Eleonora Di Giulio, come mai ha scelto di intraprendere un percorso in solitaria? La frattura politica era così davvero insanabile?

Più che un percorso in solitaria si dovrebbe parlare di un percorso in autonomia dei socialisti a difesa di valori non negoziabili. Sarebbe poi più esatto dire che il Pd ha fatto di tutto per impedire la formazione di una coalizione di centrosinistra chiara e definita, la sola che poteva essere capace di lanciare un messaggio credibile sulla discontinuità netta con le precedenti amministrazioni di centrodestra.

La lettura delle liste collegate alla Di Giulio fa emergere persone che hanno collaborato con le giunte Palozzi responsabili del dissesto e della mala-amministrazione. E’ addirittura presente un candidato che per dieci anni è stato il referente di Luca Gramazio a Marino. Tutto si può dire di me e del Psi tranne che attribuirci responsabilità che sono tutte e per intero del Pd che fino all’ultimo ha respinto tutte le proposte da me avanzate per rendere possibile l’adesione della lista socialista alla coalizione messa in piedi dal Pd”. 

Scandali giudiziari, classe politica compromessa, corruzione e illegalità, la Città di Marino è veramente solo questo?

Purtroppo questo è ciò che sta emergendo dalle inchieste della Procura della Repubblica, che peraltro ancora non ha terminato le indagini sui fatti più eclatanti delle numerose illegalità di cui sono costellati i dieci anni trascorsi e che hanno determinato i fenomeni di corruzione. Naturalmente la città di Marino dal dopoguerra ha conosciuto amministrazioni dirette sia dalla Dc che dal Psi e dal Pci che hanno dato lustro alla città, non soltanto per le capacità realizzative ma anche per la correttezza e il rispetto delle regole.

Purtroppo la fine dei partiti e l’abolizione dei CoReCo ha aperto la strada a ogni forma di illegalità madre della corruzione. Sono certo che da queste elezioni sarà possibile vedere premiata la buona politica, ripristinare la legalità e le regole e tornare ad eleggere le persone che in passato hanno dimostrato non soltanto capacità, competenza e efficienza ma anche il totale rispetto delle leggi”.

Gestione dei rifiuti, contrasto alla cementificazione selvaggia, rilancio del commercio in profonda crisi: questi alcuni dei problemi atavici di Marino. Cosa proponete nel vostro programma elettorale?

Noi non abbiamo atteso la convocazione dei comizi elettorali per indicare ricette utili a risolvere queste problematiche. Sosteniamo da tempo che la raccolta differenziata, che a Marino non si fa, trasforma i rifiuti da problema a opportunità, fa risparmiare le spese alla discarica e consente di abbassare la Tari ai cittadini. Questo è un punto assolutamente prioritario per la nostra amministrazione.

Il contrasto alla cementificazione selvaggia è il punto che mi vede impegnato da dieci anni con proposte che purtroppo né il Comune di Marino né la Regione Lazio hanno manifestato la volontà di attuare se non altro per bloccare le lottizzazioni illegali di via del Divino Amore e via Mazzamagna per 1,5 milioni di metri cubi di cemento e 15mila abitanti, che se attuate darebbero il colpo di grazia all’assetto urbano di Marino e all’ecosistema dell’agroromano con gravi ripercussioni sul confinante Parco Archeologico dell’Appia Antica. Perciò un nuovo Piano regolatore che abbia come direttrici la riqualificazione dei centri abitati e un piano per l’edilizia sociale per costruire case a prezzi calmierati, specialmente per le giovani coppie.

La crisi del commercio a mio avviso è diretta conseguenza del disordine e dei guasti provocati da una edilizia costruita al di fuori dei piani urbanistici e senza il rispetto delle norme tecniche di attuazione per garantire le opere di urbanizzazione primaria e secondaria che hanno privato i cittadini degli spazi vitali di quartiere e hanno reso il traffico caotico e aggravato dall’assenza dei parcheggi. La mancanza di una politica per il turismo, della utilizzazione delle stanze d’albergo, inspiegabilmente chiuse, del centro professionale e dell’Ostello della  Gioventù, il mancato funzionamento della Strada dei Vini dei Castelli sono altrettanti passaggi indispensabili per garantire a Marino la presenza di flussi turistici in grado di rianimare anche il commercio.

Primi 100 giorni di amministrazione, cosa farà Santarelli sindaco?

Nel primo giorno revoco le lottizzazione di via del Divino Amore  e di via Mazzamagna restituendo quei settanta ettari di verde agricolo alla coltivazione della vite”. 
In un mese la convenzione con la facoltà di Medicina dell’Università di Tor Vergata e la Regione Lazio per riattivare nella sua globalità l’ospedale San Giuseppe di Marino con un piano per la viabilità e i parcheggi delle aree circostanti che faciliti l’accesso e la fruibilità del nosocomio da parte dei cittadini. 

L’incarico ad un urbanista di valore per un nuovo Piano regolatore da redigere più rapidamente possibile allo scopo di ricucire i diversi centri abitati disseminati sul territorio, di dotare i cittadini di 20 metri quadrati di aree per verde e servizi imposte dalla legge e di salvaguardare i suoli agricoli secondo le linee di indirizzo elaborate dall’associazione delle Città del Vino.

Negoziare con la Regione la delega al Comune per la gestione del centro professionale alberghiero anche per ampliare l’offerta formativa ad altri mestieri. Avviare lo studio di un piano della viabilità e dei parcheggi, specie per Santa Maria delle Mole e le altre frazioni che affronti le funzioni strutturali per la costruzione di nuovi assi viari volti ad alleggerire le anguste e affollate strade dei centri abitati.

Anche le numerose famiglie che vivono in condizioni di disagio deve rappresentare una costante preoccupazione per l’Amministrazione. Occorrerà reperire risorse nel Bilancio comunale per assicurare un concreto contributo, mentre per gli ammalati oncologici e per i disabili va garantita l’assistenza domiciliare continuativa”. 

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