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Castelli Lariano

Il Comune che riapre i bagni pubblici grazie ai percettori del reddito di cittadinanza

L'annuncio dell'assessora ai servizi sociali di Lariano, Francesca Proietti: dopo anni di abbandono i servizi del centro riaprono grazie ai Puc

Riaprono i bagni pubblici di Lariano, pittoresco borgo dei Castelli Romani che da anni ormai non poteva più contare sul servizio. A rendere possibile la riapertura l’impiego di un giovane residente percettore del reddito di cittadinanza, che nell’ambito dei cosiddetti Puc, i progetti utili alla collettività cui devono sottostare i percettori della misura, ha lavorato per riqualificare la vecchia struttura e renderla nuovamente agibile. E saranno sempre due percettori del reddito di cittadinanza a occuparsi della gestione.

“Dopo anni di chiusura, abbiamo deciso di ridare ai cittadini di Lariano un servizio di base indispensabile per un paese civile: i bagni pubblici - ha detto l’assessora ai Servizi Sociali del Comune di Lariano, Francesca Proietti - attraverso il servizio sociale con i progetti Puc i bagni tornano a disposizione della cittadinanza in Via Padre Cima, sotto le scalinate dell'anfiteatro”.

I bagni pubblici resteranno aperti sino al 3 ottobre solo la mattina, dalle 9 alle 12.30, dopodiché gli orari si allungheranno anche al pomeriggio, con apertura dalle 15 alle 17.30. A occuparsi dell’apertura e della chiusura saranno due percettori del reddito di cittadinanza, incaricati anche della pulizia.

“Voglio ringraziare la dirigente del settore che si è prontamente attivata per questo progetto - ha concluso Proietti - E invito tutti noi cittadini ad averne cura nel rispetto di tutti coloro che ne vorranno usufruire”. A oggi sono proprio i Comuni più piccoli a dare maggiore concretezza ai Puc, predisponendo progetti che coinvolgono i percettori del reddito di cittadinanza. Ad agosto era stato quello di Nettuno ad annunciare l’impiego di 44 persone per la pulizia delle spiagge, la vigilanza di Forte Sangallo e la cura delle fioriere e delle aree verdi del territorio.

A Roma l’assemblea capitolina aveva approvato, lo scorso maggio, una mozione d'indirizzo a prima firma Dario Nanni e sostenuta dal gruppo della lista Calenda che predisponeva proprio i progetti utili per la collettività, impegnando la giunta a sfruttare questo strumento che sino a qualche mese fa coinvolgeva appena 117 percettori di reddito di cittadinanza su 18.000 persone che hanno firmato il patto per il lavoro.

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