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Sabato, 20 Aprile 2024
Grottaferrata Grottaferrata / Viale Giovanni Dusmet

Stefano Bertuzzi: "Con me Grottaferrata può cambiare verso"

Stefano Bertuzzi,consigliere comunale uscente, è il candidato renziano per le primarie di Grottaferrata del 9 marzo. Si definisce l'uomo giusto per rilanciare l'economia e il turismo locale

Stefano Bertuzzi,consigliere comunale uscente, è il candidato renziano per le primarie di Grottaferrata del prossimo 9 marzo, dove si sfiderà con altri due candidati espressione del Partito Democratico: Alessandro Broccatelli e Luciano Andreotti. Un po' sulla scia del suo leader nazionale, Matteo Renzi, Bertuzzi vuole cambiare "verso" a Grottaferrata rilanciandone l'economia e le eccellenze del territorio.

Nella sua esperienza amministrativa con la giunta Mori in consiglio comunale, cosa salva e cosa critica dell'esperienza al governo del centro-sinistra di Grottaferrata?

La passata esperienza con la Giunta Mori, durante la quale sono stati affrontati temi di notevole rilevanza, è stata molto importante. Ad esempio è stata finalmente individuata, anche se dopo diverse vicissitudini, l’area di realizzazione dell’Isola Ecologica nella zona di Villa Senni; inoltre è stato tentato il necessario rilancio della Fiera di Grottaferrata con l’iniziativa de “La Città del Libro” che forse, con una maggiore attinenza  a quella che è la nostra cultura e la nostra identità cittadina, senza quindi essere delegata a un’organizzazione esterna, avrebbe potuto portare a risultati diversi. L’unica cosa che forse è mancata è stata una maggiore condivisione delle scelte da parte della giunta all’interno del Consiglio comunale, sia con la stessa maggioranza, che con l’opposizione.

Come mai ha scelto di candidarsi alle primarie del centro-sinistra e cosa la distingue dai suoi avversari?

Ho deciso di candidarmi perché credo di poter fare qualcosa di importante per la nostra città. Grottaferrata, anche se ha il secondo Pil più alto del Lazio, risente come tutto il resto del paese della crisi economica che stiamo attraversando e come ho avuto avuto modo di ribadire più volte, ha ormai bisogno di un nuovo modello economico. Quello su cui si è basato lo sviluppo della nostra cittadina negli ultimi quarant’anni, ovvero edilizia e ristorazione “mordi e fuggi”, ha dato tanto, ma esaurito il suo percorso. Oggi dobbiamo mettere al centro della nostra città il turismo e tutte le attività a questo connesse. Questo nuovo modello economico comporterà una ricaduta occupazionale a favore delle imprese a carattere familiare, perno dell’economia della nostra cittadina.

Dobbiamo poter offrire le eccellenze del nostro territorio, quali l’ambiente, il paesaggio, la storia, l’archeologia e l’identità storica dell’enogastronomia. In questo bisognerà attuare una rivoluzione rispetto alle scelte delle passate amministrazioni, che non hanno mai puntato su questi fattori, di fatto sono le vere ricchezze di Grottaferrata e le uniche leve per far partire le attività produttive e il commercio. Naturalmente, per garantire questo sviluppo economico sarà necessario dare la possibilità dell’accesso al credito alle imprese a carattere familiare e incentivare l’utilizzo dei Fondi di Garanzia Regionali per le Micro Imprese e le linee di finanziamento europee.

Quello che mi distingue dagli altri due candidati poi, oltre al mio programma, è che sono convinto di avere le energie, le idee, la forza e la squadra giusta per poter realizzare questa nuova idea di Grottaferrata, con uno sguardo particolare a quelle che sono le esigenze delle diverse categorie dei cittadini. Credo di poter realizzare al meglio la voglia di cambiamento e di fare che caratterizza il nostro paese in questo ultimo periodo e che al momento Matteo Renzi, di cui sono il referente a livello locale, incarna al meglio.

Da più parti le primarie di Grottaferrata sono state definite una "resa dei conti" del Pd? Lei da esponente democratico la pensa così?

No. Questo perché al di là della stima che nutro nei confronti di Luciano Andreotti e Alessandro Broccatelli, le nostre candidature e i nostri programmi non sono in contrapposizione ma, eventualmente, in alternativa e di completamento.

Se sarà candidato sindaco, quale avversario secondo lei sarà più ostico da battere: il candidato Giampiero Fontana di Forza Italia o Maurizio Scardecchia dell'M5s?

Sono entrambi due candidati capaci e importanti. Credo però che, eventualmente, il candidato più difficile per tutti da battere sarà Giampiero Fontana. Questo perché è molto preparato su quelle che sono le problematiche della nostra città; inoltre, ha già una notevole esperienza politica alle spalle; è una persona intellettualmente onesta e, infine, ma non meno importante, il suo percorso politico e amministrativo è basato sul terreno della politica e non dell’antipolitica, come invece accade per l’M5s.

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