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Nasce il presidio Libera dei Castelli Romani

Nasce il presidio Libera dei Castelli Romani, un presidio di legalità, in un territorio che ha il triste primato di avere il maggior numero di beni confiscati alla malavita di tutta la Provincia di Roma

Domenica 28 ottobre presso l'auditorium del'infiorata di Genzano, ci sarà la presentazione ufficiale del presidio di Libera dei Castelli Romani, la rete che da anni si occupa del contrasto alla mafia e criminalità organizzata. Il presidio di Libera nasce dall'incontro delle esperienze degli studenti del Liceo Joyce di Ariccia con quelli del Liceo Foscolo di Albano, con il supporto di  alcune associazioni etiche. Il presidio Libera dei Castelli Romani si compone di giovani e si propone come un primo nucleo di azione che lavorerà sul territorio. La coordinatrice e la portavoce è la giovane Silvia Barbieri.

Parlando di Castelli Romani e criminalità organizzato non si può non ricordare che solo alcuni giorni fa a Castel Gandolfo è stato confiscato il "Castelletto", una villa di tre piani appartenente all'ex cassiere della Banda della Magliana Enrico Nicoletti: "La confisca è uno dei tanti episodi ed è lsolo a punta dell'iceberg - spiega a Romatoday Corinna Lucarini, insegnante del Liceo Joyce da sempre promotrice per la creazione di un presidio Libera nei Castelli Romani - La gravità della situazione, viene purtroppo minimizzata. Si parla di infiltrazioni nei Castelli Romani quando invece c'è una vera e propria colonizzazione della malavita".

"L'intreccio criminale  tra malavita organizzata e mafia è fortissimo, non solo con la Banda della Magliana e se si va indietro nella storia ci sono stati legami molto forti anche con i gruppi terroristici. Purtroppo per arginare questa situazione sul territorio non sono preparate le forze dell'ordine locali, non ci sono investimenti e centri di documentazione, un addestramento specifico, gli amministratori locali non sono preparati e commettono errori grossolani,  in modo particolare sull'edilizia e sulla gestione dei rifiuti. Per questo il presidio dei Castelli Romani organizzerà un corso-convegno rivolto ai giovani amministratori per il contrasto alla criminalità organizzata".

Purtroppo i Castelli Romani hanno il triste primato di essere la zona della Provincia di Roma con la più alta concentrazione di confische: "Abbiamo questo bel primato  delle maggiori confische. Il primo argomento che il presidio affronterà sarà proprio il nodo della gestione e mappatura dei beni. I comuni spesso non sanno che ci sono beni confiscati sul proprio territorio. La legge La Torre è eternamente soggetta a proposte di revisione come la folle idea della vendita all'asta".

"E' necessario semplificare l'iter per i comuni assegnatari - spiega la Lucarini - non solo a favore di cooperative e associazioni, ma anche per un buon privato e imprese che decidano di investire,  con tutto i controllo capillari del caso. Rimane il rischio di esposizione e l'onere di gestire i beni confiscate, le rappresaglie sono all'ordine del giorno, con continui attentati. La storia che c'è dietro ai beni confiscati va documentata e monitorata".

Per la gestione dei beni confiscati l'ideale sarebbe la creazione di una filiera di produzione etica e come promuove la professoressa Lucarini "una maggiore sensibilizzazione alla partecipazione di questi beni che devono diventare presidi di legalità. Libera è l'unica che ha le competenze e le capacità per analizzare la situazione. Spesso c'è ambiguità e poca trasparenza. Ora dobbiamo vedere cosa succederà con il Castelletto".

 

ELENCO DEI BENI CONFISCATI ALLA CRIMINALITA' ORGANIZZATA NEI CASTELLI ROMANI:

ALBANO: 1 appartamento, 1 garage, 1 società

ARICCIA: 1 azienda

CASTEL GANDOLFO: 1 villa

FRASCATI: 1 villa, due terreni agricoli

GROTTAFERRATA: 5 ville, 1 appartamento, 4 garage, 1 società

LANUVIO: 1 appartamento

LARIANO: 1 appartamento, 1 società

MARINO: 6 appartamenti, 1 garage

ROCCA PRIORA: 2 ville, 1 terreno agricolo

VELLETRI: 5 appartamenti, 2 garage, 1 terreno edificabile

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