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Genzano Genzano di Roma / Viale Giacomo Matteotti

Genzano: occupata simbolicamente la villa del senatore Lusi

Sabato mattina sfidando gelo e neve i militanti di "Occupy Villa Lusi" si sono recati in marcia verso la villa del senatore Luigi Lusi per un'occupazione simbolica di quello che è uno dei simboli della mala politica

Lo scandalo dell'ex tesoriere della Magherita Luigi Lusi passa ancora all'onor della cronaca per avere come centro nevralgico degli affari del senatore  i Castelli Romani.

Luigi Lusi ha dovuto infatti smentire per mezzo del suo legale di aver acquistato una seconda villa proprio ai Castelli e in modo particolare ad Ariccia, un affare che sembra sfumato in quanto il clamore della vicenda avrebbe fatto tirare indietro gli affaristi e la banca Monte Paschi di Siena non avrebbe più concesso il mutuo di 500mila euro. Ovviamente sulla vicenda sono in corso gli accertamenti della guardia di finanza.

Mentre si cerca di capire se ci sia quest'altra fantomatica villa ai Castelli sabato 11 febbraio sfidando il freddo e la neve una quarantina di militanti del movimento "Occupy Villa Lusi" sorto all'indomani dello scandalo dell'ex tesoriere della Margherita, si è diretto verso la villa di Genzano del senatore per mettere in scena un'occupazione simbolica ed esprimere l'indignazione la vicenda che lede non poco l'immagine della cittadina genzanese.

"In una fase come questa, in cui quotidianamente ci chiedono sacrifici- scrivono i militanti nel loro volantino rivendicativo dell'iniziativa - e ci dicono che questa crisi la dobbiamo pagare noi, l'iniziativa spontanea dei tanti cittadini che si sono recati presso la villa del senatore, ha voluto denunciare il fatto che c'è qualcuno che con soldi pubblici rubati si compra ville e case, arricchendosi sulle nostre spalle".

Riferendosi ai soldi sottratti illegalmente dal Senatore Lusi i militanti mettono in luce come quei soldi potevano essere indirizzati per risorse sociali: "  Quanti posti in più negli asili pubblici potrebbero essere garantiti con i 13 milioni rubati a tutti noi? Quanti posti negli ospedali? E quanti treni o autobus in più? Da quanto tempo la raccolta differenziata sarebbe potuta partire in questo paese invece di continuare a sversare tonnellate di rifiuti nella discarica illegale di Roncigliano?"

Occupy Villa Luzi a Genzano


 

Villa Lusi è stata comprata con i soldi di tutti e deve tornare in mano alla collettività: "Con l'iniziativa di  abbiamo voluto dare un segnale chiaro, un messaggio diretto a lusi e ai responsabili di questa crisi che pesa solo sulle nostre spalle. Abbiamo chiesto e continueremo a chiedere a gran voce che la villa di lusi ritorni alla collettività, che venga usata come spazio sociale, come biblioteca, come asilo, che si trasformi in un posto aperto a tutti, e non che venga usata per ripagare la truffa che tutti noi abbiamo subito. L'occupazione simbolica della villa è quindi solo l'inizio di una mobilitazione che ha l'obiettivo di non permettere che quei soldi rientrino nelle loro tasche, che quei soldi ritornino nella mani di chi è direttamente responsabile di questa truffa e di questa crisi".

Sulla vicenda di Villa Lusi, o Villa Cedro come era conosciuta ai genzanesi la villa seicentesca, è arrivato sul blog di Sinistra e Libertà il commento di Ileana Piazzoni esponente regionale del partito di Nichi Vendola molto critica verso il Partito Democratico e sulla figura di Lusi: "La cosa che più mi colpisce della vicenda Lusi è il fatto che sembra che nessuno lo abbia mai incontrato prima -scrive la Piazzoni -  Eppure si faceva notare, diciamo. Irruento e sicuro di sé, non si è mai limitato nell’ostentazione del suo potere. Ma d’altronde da molto tempo questo non era più un problema per nessuno, politici e cittadini, né a Genzano né in altri luoghi".

Sui rapporti di Lusi con il Partito Democratico e con la cittadina di Genzano Ileana Piazzoni si pone degli interrogativi: "E a Genzano la cosa si complica. Lusi era del Pd, ma era Rutelliano. a Genzano il Pd ha perso le elezioni. Le hanno vinte i Rutelliani (appunto), fuoriusciti insieme ad altri dal Pd, con l’appoggio dei comunisti della Federazione. E il marcio, se c’era, dove stava? E dove sta adesso? Troppo difficile da stabilire, mi rendo conto. Invece non è difficile affermare che non se ne può più dello stupore con cui si accolgono certe notizie, dopo che per anni si sono tollerati, anzi, premiati, comportamenti di un certo tipo".

La vicenda è ancora molto intricata e la magistratura dovrà fare chiarezza come dovrà fare chiarezza la stessa classe politica che in certe situazioni assume sempre più i contorni di una casta.

 

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