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Genzano, stasera arriva Travaglio: "L'Informazione in Italia? Comica"

Stasera arriva a Genzano Marco Travaglio che insieme a Isabella Ferrari sarà sul palcoscenico del Palacesaroni con il suo spettacolo "Anestesia Totale". A Romatoday ha parlato di teatro, informazione e ovviamente politica

Questa sera Marco Travaglio e Isabella Ferrari arrivano a Genzano per l'unica tappa romana del tour del loro spettacolo Anestesia Totale, un mix di teatro e informazione, o per meglio dire contro-informazione, nell'Italia del dopo Berlusconi e del governo Monti. Intervistato da Romatoday Marco Travaglio ci ha spiegato come nasce il suo spettacolo, come ha trovato il giusto mix artistico con la sua compagna di palcoscenico e non ha disdegnato qualche battuta ovviamente sulla politica nazionale e non solo.

"Anestesia totale" è un viaggio nel modus operandi dell'informazione italiana: come nasce l’idea di questo spettacolo  e  la collaborazione con la sua compagna di palcoscenico Isabella Ferrari?

Lo spettacolo nasce dall’idea che in Italia l’informazione è molto comica e spettacolare in quanto è il contrario di quello che è l’informazione nei paesi democratici dove l’informazione è una spina nel fianco del potere e chi lo controlla. In Italia è il ribaltamento totale: l’informazione è controllata dal potere, questo ha come corollario che il potere si sente totalmente privo di ogni strumento di controllo e utilizza l’informazione per diffondere bugie e armi di distrazione di massa.

Si pensi ai titoli del Tg1 che Isabella Ferrari legge a ritmo di rap durante lo spettacolo: mentre nel nostro paese la crisi mordeva centinaia di migliaia di persone il Tg1 con notizie come lo scimpanzé di Città del Capo che non riesce a smettere di fumare, il misterioso coccodrillo del lago di Fisciano, lo smarrimento di una dentiera sulla spiaggia di Ladispoli e cose di questo genere.

Lo spettacolo nasce dall’esigenza di spiegare alle persone quali sono le tecniche con cui noi veniamo continuamente distratti , manipolati e disinformati e distratti dalla verità. Siamo un paese in cui sta iniziando un processo sulla trattativa stato-mafia e sui telegiornali e i giornali che vanno per la maggiore in questi anni non se n’è mai sentito parlare di questa trattativa, il caso più grave degli ultimi 20 anni. Uno stato che dice di combattere la mafia e poi tratta con essa. Bisogna conoscere le tecniche di manipolazione e disinformazione per riuscire a difendersi  ed è proprio quello che io faccio in questo spettacolo.

Per quanto riguarda  Isabella Ferrari l'ho chiamato con me perché è la mia attrice preferita e un’amica e perché volevo uno stacco con la parte distruttiva e sarcastica che svolgo io descrivendo la mala informazione e invece i momenti di buona informazione, momenti positivi e costruttivi che danno speranza con le letture di bellissimi brani di Montanelli. Così sì capisce subito la differenza tra un’informazione che addormenta la gente e un’informazione che la tiene sveglia. Montanelli teneva sveglia la gente. Ora è difficile trovare un giornalista che tiene sveglia la gente è molto più facile trovare un’informazione che la gente l’addormenti  el’anestetizzi e da qui il titolo dello spettacolo.

Berlusconi ha annunciato la sua ridiscesa in campo. Pensate a un riedizione dello spettacolo per vedere come sarà l’Italia dopo questa ricomparsa, se dopo l’anestesia totale ci sarà la morte celebrale o si potrà salvarla con un trapianto?

Guarda a me sta venendo la labirintite. Prima ancora che lui si ritirasse lo spettacolo iniziava con la notizia che Lui non c’era più, nel senso che ci piaceva immaginare il dopo. In realtà in Italia il dopo è sempre uguale al prima per cui ora abbiamo questo ennesimo ritorno dei morti viventi. Sembra un film dell’orrore, una roba da Steven king. Staremo a vedere. La possibilità devo dire che torni al governo è zero, al massimo torna come leader di un partito che raggiungerà il 15 o il 18%, sarà una cosa penosa.

Ora Lui si sta occupando di garantire una legge elettorale che non dia la maggioranza a nessuno in modo da riuscire a infilare ancora un piede in una futura ammucchiata paragonabile a quella che ora sostiene il governo Monti per cercare di contare ancora qualcosa perché purtroppo per lui a venti anni dalla sua prima discesa in campo ha gli stessi problemi che aveva allora. Le sue aziende stanno per fallire e ha dei processi da sistemare ed è quindi condannato a stare lì e a contare qualcosa, ha bisogno di leggi ad personam e ad aziendam e se non può farsele da solo dovrà cercale di contare qualcosa per farsele fare da qualcun altro.

Il 2013 sarà un anno di grandi appuntamenti elettorali, si voterà per le politiche e anche per eleggere il sindaco di Roma Capitale. Da non romano che giudizio si è fatto dell'amministrazione Alemanno e del suo papabile sfidante Nicola Zingaretti?

Il mio giudizio è lo stesso che ha dato Carlo Verdone. La città è sgovernata, malamministrata, è praticamente abbandonata a sè stessa. Stiamo parlando di un personaggio che in un paese civile non potrebbe mai diventare il sindaco della Capitale. Proviamo a immaginare la grandezza, il peso specifico che hanno i primi cittadini delle grandi capitale europee mentre noi contiamo del nanismo di questo signore che si è rilevato proprio pessimo con tratti anche tragicomici come quello della nevicata, fatta passare come una catastrofe mondiale quando invece venne giu qualche centimentro di neve. Se non fosse per il fatto che ha in mano la capitale d'Italia, a me Alemanno farebbe soltanto molto ridere.

Invece per quel poco che conosco Nicola Zingaretti mi sembra una persona seria. Un paio di estati fa avevo anche lanciato al Pd l'idea di mandare a casa tutte queste vecchie muffe, che dominano il Partito Democratico sin da quando si chiamava Ds, Margherita e via dicendo, e tirare uno degli amministratori locali che si stanno facendo valere sul territorio. E uno di questi mi sembrava essere proprio Nicola Zingaretti. Ecco mi ero permesso di consigliare questo: di puntare su qualcuno che fosse un po' più contemporaneo e che non avesse alle spalle 40 anni di parlamento. Prendo atto che al momento il massimo a cui può aspirare Zingaretti è fare il sindaco di Roma, mentre ci sarebbe bisogno di un candidato premier. Però cosi vanno le cose nel partito. Insomma Zingaretti mi è parsa una persona seria, tant'è che gli abbiamo proposto di fare un blog sul sito del nostro giornale e l'ha accettato. In un periodo in cui non abbiamo né Cavour, né Einaudi, né De Gasperi avere già una persona seria non mi sembra male.

Marco Travaglio Anestesia Totale

 

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