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Genzano: il consultorio per i giovani che fine farà con la Legge Tarzia?

Il consultorio giovani di Genzano è un'efficiente realtà sanitaria dei Castelli Romani, ma con la riforma in discussione in Regione rischia di scomparire. In vista delle mobilitazioni delle donne della prossima settimana abbiamo visitato il consultorio genzanese

Rischiano di sparire, cambiati nella forma e nella loro filosofia. Sono i consultori, un patrimonio non solo sanitario, ma soprattutto sociale. Per capire al meglio che cosa potrebbe succedere se la proposta di legge Tarzia diventasse norma, abbiamo voluto visitare personalmente le strutture dell'Asl Rmh partendo dal consultorio di Genzano, sinonimo di efficienza per quanto riguarda i suoi servizi e le sue prestazioni.

Nella città del pane, Genzano, si trova l'unico consultorio del distretto interamente dedicato ai giovani. Solitamente, una struttura generica dedica delle ore o dei turni a questa fascia di utenza, mentre in questo caso siamo di fronte proprio a un servizio esclusivo. Questo ovviamente comporta che le altre strutture vicine non facciano servizio per i più giovani, ma deleghino appunto a Genzano di svolgere questa funzione.

La struttura è aperta dalle 8 e 30 alle 15 tutti i giorni, e il martedì e il giovedì rimane aperta anche fino alle 18. Nella sede, che si trova sull'Appia, poco dopo piazza Cina, provenendo da Roma, lavorano uno psicologo, un assistente sociale, una ginecologa, un'ostetrica e un'infermiera.

Ma che cosa fanno in concreto un consultorio e in particolare un consultorio giovani? I principali compiti possono essere riassunti con le prestazioni ginecologiche, le consulenze psicologiche e i cicli di psicoterapia. Nel primo caso possiamo avere prescrizioni della pillola del giorno dopo, ma anche le tradizionali visite, i pap-test e tutte quelle occorrenze che riguardano i disturbi della sfera genitale, con le relative prescrizioni di cure. Nel secondo caso la questione si fa più ampia e sfumata, e si cerca di aiutare le coppie di giovani adolescenti a focalizzare quali sono i problemi che possono portare al disagio interpersonale. Ma non solo, le consulenze psicologiche possono anche essere rivolte ad un singolo o, cosa non rara, ai genitori.

L'utenza che usufruisce dei servizi ha un'età media dai 14 ai 25 anni e possono essere sia maschi che femmine. Anche mamma e papà, come detto, non si tirano indietro e cercano l'aiuto del consultorio, di persona e spesso anche al telefono, sia per i figli, ma anche per loro stessi. E come ci si potrebbe aspettare l'utenza non arriva solo da Genzano, ma da tutti i paesi vicini, persino da Roma. Coordinatrice del centro è la dottoressa Carla Oliva che lavora nel consultorio di Genzano insieme agli altri operatori sanitari.

Anche senza la legge Tarzia, il consultorio genzanese presenta alcune difficoltà e problemi che rendono faticoso svolgere il lavoro per gli operatori che vi prestano servizio.

"In generale, nelle nostre strutture non abbiamo mai le equipe complete, manca quasi sempre un tassello e nei comuni con più di 40mila abitanti abbiamo solo un consultorio, invece di due"ci raccontano gli addetti ai lavori.

E per quanto riguarda invece più specificatamente Genzano che possiamo dire? "Qui ad esempio non abbiamo l'ostetrica dedicata, ci sono io, ma dovrei svolgere un compito di coordinamento. Avremmo bisogno del collegamento ad internet che non c'è e dobbiamo ottimizzare gli spazi. Mancano due ambienti affinché ogni professionista possa lavorare in uno spazio dedicato".

A sentir parlare chi lavora nel consultorio dei Castelli Romani, sembra davvero lontana la possibilità di riforma paventata in Regione.
"Questo centro è nato nel 1994, da un protocollo d'intesa fra Asl, Provveditorato agli studi e i sei comuni che compongono l'RmH2. Siamo uno dei due consultori di tutta la regione dedicati interamente agli adolescenti".

Ma i giovani del territorio rispondono? Vengono al consultorio? "Noi facciamo quello che viene chiamata offerta attiva: li raggiungiamo direttamente a scuola, in terza media. Facciamo opera di informazione e sensibilizzazione, ogni anno, in modo tale che tutti i ragazzi sanno che possono contare sul nostro lavoro".

Insomma, quello che rischia di sparire è un punto di riferimento per intere generazioni.

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