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Genzano: amianto all'asilo San Carlino, richiesta la bonifica

I genitori dei bambini dell'asilo nido San Carlino di Genzano da ormai tre anni chiedono la rimozione delle lastre di amianto dell'edificio della scuola. Dopo un primo intervento di messa in sicurezza, il Comune tarda nell'opera di bonfica per questo è stata presentata un'interrogazione in consiglio regionale da parte di Claudio bucci per velocizzare l'intervento

Ad inizio settembre il consigliere regionale dell’Italia dei Valori Claudio Bucci ha presentato un’interrogazione in Consiglio Regionale per richiedere un intervento della Regione Lazio, in merito ad un’ormai annosa questione nell’asilo nido di San Carlino a Genzano, cittadina dei Castelli Romani: la presenza di amianto sul tetto dell’edificio.

La vicenda dell’asilo genzanese inizia tre anni fa quando il corpo docente, su segnalazione di un gruppo di genitori, chiede la rimozione dell’amianto presente in parte della struttura scolastica. Il comune di Genzano allora aveva messo in sicurezza l’edificio contenendo la dispersione delle fibre.

I genitori però chiedevano dei trattamenti più incisivi poiché i materiali utilizzati per l’intervento erano insufficienti per ottemperare al deterioramento dell’amianto e nel dicembre del 2008 ne chiedono la totale rimozione al Comune, che solo nel mese di marzo scorso promette di rimuovere le lastre di amianto nelle festività pasquali visto la chiusura delle scuole, ma nulla finora è stato fatto.

Il Consigliere Bucci ha chiesto un accertamento della questione e un piano per poter arrivare alla definitiva rimozione dell’amianto dall’asilo nido per garantire la piena tutela della salute dei bambini che frequentano la scuola e di tutti coloro che prestano attività professionali all’interno del medesimo edificio e che vivono da anni una reale situazione di disagio e pericolo.

Un intervento incisivo delle istituzione appare necessario anche in virtù dei numerosi casi di malattie che nel Lazio sono proprio dovute all’esposizione a questo materiale come sottolineato dallo stesso Claudio Bucci e dal capogruppo dell’Italia dei Valori Giovanni Colagrossi in un comunicato: “L’amianto rappresenta una grave minaccia per la salute di ambiente e cittadini. A dimostrazione di ciò un dato su tutti: nel Lazio ogni anno si registrano oltre 100 decessi per mesotelioma pleurico riconducibile ad esposizione professionale o ambientale alle fibre di amianto. Per questo chiediamo che la Regione intervenga affinché situazioni come quella denunciata vengano sanate al più presto.”
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