rotate-mobile
Ariccia Ariccia / Via Appia Nuova

Dopo i fatti di Genova si riaccende il dibattito: il Ponte di Ariccia è sicuro?

Dopo il drammatico crollo del Ponte Morandi di Genova si riaccende il dibattito politico sulla sicurezza del ponte di Ariccia. Botta e risposta al vetriolo tra Cianfanelli e Di Felice

Dopo i tragici eventi di Genova e il crollo del ponte Morandi, non poteva riaccendersi il dibattito politico intorno alla sicurezza del Ponte di Ariccia. Il Ferragosto è stato caratterizzato da un acceso botta e risposta tra l'ex sindaco ariccino Emilio Cianfanelli che quasi dieci anni fa ha deciso per la chiusura sul ponte al traffico pesante e l'attuale primo cittadino Roberto Di Felice da sempre sostenitore della non imminente necessità della chiusura del ponte per lavori di manutenzione in assenza di una viabiità alternativa per Ariccia.

A poche ore dal crollo del ponte autostradale genovese, Emilio Cianfanelli ha commentato con queste parole la situazione del Ponte Monumentale di Ariccia: "È caduto un ponte a Genova. Più volte in questi anni mi sono occupato del Ponte di Ariccia. Nell'ultimo consiglio comunale abbiamo interrogato il Sindaco che ha farfugliato le solite litanie a giustificazione delle gravi responsabilità che ha accumulato in questi anni. Sul suo programma elettorale aveva promesso che non avrebbe chiuso il ponte e ha mantenuto la promessa. Si è fatto ricevere dal presidente Armani presentato dal deputato del PD Di Stefano ,e ha ottenuto di ritardare i lavori".

L'ex primo cittadino evidenzia come le perizie abbiamo evidenziato la necessità di manutenzione: "Abbiamo denunciato questi colpevoli ritardi al Ministero delle infrastrutture e alla prefettura, il ministero è intervenuto la prefettura che sappia Io no. Di felice con gli altri sindaci e il parco hanno bocciato da incoscienti la viabilità alternativa. Chiaramente ora Di Felice cerca di ritardare la chiusura del Ponte. Il rischio, messo per iscritto dai progettisti, è che collassi la soletta, provocando un disastro".

"I tanti cittadini che sono morti per la caduta dei ponti in tutta Italia non sono stati sufficienti per convincere Anas e l'attuale sindaco a fare il loro dovere. La prefettura e il Ministero degli Interni devono nominare un Commissario che sostituisca l'attuale Sindaco e spinga Anas a iniziare i lavori. Il capo Compartimento Lazio, l'ingegner Nibbi ha finalmente trovato la soluzione per far firmare il progetto già validato dalla direzione nazionale ANAS. Il primo provvedimento che deve prendere l'attuale sindaco è di chiusura totale al traffico veicolare e pedonale,sono passati due anni da quando nel progetto esecutivo veniva posto il rischio del collasso della soletta,ora la situazione sarà sicuramente peggiorata".

Non si è fatta attendere la risposta piccata e dal linguaggio colorito del Sindaco Di Felice che ha definito, con il liinguaggio che da sempre lo contraddistingue, il suo predecessore come uno "iettatore", un portasfortuna sulla tenuta del ponte ariccino: "Cianfanelli da autentico menagramo, approfitta del crollo del ponte di Genova per tornare sulla questione del ponte monumentale di Ariccia, che ha portato avanti per un lungo decennio. In quel decennio per il menagramo non vi era alcun pericolo? Non era un pericolo per gli utenti far realizzare un ascensore in posizione adiacente al ponte monumentale?"

"Ha dimostrato di essere un amministratore inconcludente, dal momento che, oltre alla lungaggine riguardante l'intervento sul ponte monumentale a lui in larga parte addebitabile, poco aveva concluso sul polo sanitario (riguardo al quale ha trascurato di occuparsi del comparto privato, previsto nell'accordo di programma, e delle opere infrastrutturali a servizio del nuovo ospedale: tutto è documentato dai verbali del collegio di vigilanza da lui presieduto fino alla sua rovinosa caduta da sindaco), e nulla sull'assetto viario di Vallericcia (altra questione di cui mi sono dovuto occupare e che ho risolto io)".

Il sindaco Di Felice ribatte su quanto portato avanti dalla sua amministrazione in tema ponte: "Colmando quel che egli non aveva fatto, io ho chiuso la conferenza dei servizi riguardante i lavori sul ponte monumentale già alla fine di marzo dello scorso anno e prospettato all'ANAS, sempre l'anno scorso, una ipotesi per la viabilità alternativa durante la fase di chiusura del viadotto per i relativi lavori, senza toccare minimamente alcuna scalinata nella località Villa Ferrajoli e, soprattutto, senza sfregiare, come egli voleva fare da autentico finto ambientalista, il Parco Chigi con la realizzazione di una strada interna".

"Da quanto detto si può facilmente ricavare che, essendo l'indizione della gara per l'assegnazione dell'appalto dei lavori sul ponte monumentale e l'esecuzione di essi di competenza dell'ANAS, se vi è un ritardo è imputabile esclusivamente a quest'ultima e non all'amministrazione comunale. Poiché egli asserisce, sapendo di mentire, che avrei tramato per ritardare i lavori, coinvolgendo, in questa infondata accusa, il presidente nazionale dell'ANAS e un ex deputato, verrà di fronte al giudice penale a provare quel che afferma, considerato che oggi la Corte di Cassazione equipara Internet alla stampa.
Subito dopo Ferragosto invierò una lettera al presidente nazionale dell'ANAS e all'ex deputato da lui menzionato, affinché valutino come tutelare la propria reputazione".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Dopo i fatti di Genova si riaccende il dibattito: il Ponte di Ariccia è sicuro?

RomaToday è in caricamento