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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Ultimatum alle istituzioni:due mesi per salvare il Lago Albano

Venerdì il gruppo Facebook "Salviamo il Lago Albano" ha incontrato a Castel Gandolfo le istituzioni comunali e del Parco dei Castelli Romani per trovare soluzioni concrete per salvare il Lago Albano dal suo dissesto ambientale e idrogeologico

Il gruppo Facebook “Salviamo il Lago Albano” lo scorso venerdì è stato il promotore di un incontro tra cittadini e istituzioni per discutere di soluzioni concrete per salvare il Lago Albano, dal suo dissesto ambientale e idrogeologico.

All’incontro presso la sala consiliare del Comune di Castel Gandolfo hanno partecipato i sindaci di Castel Gandolfo e Albano, Maurizio Colacchi e Nicola Marini insieme al neo-nominato Commissario del Parco dei Castelli Romani Matteo Orciuoli. Grandi assenti gli Assessori all’Ambiente della Regione e della Provincia, Marco Mattei e Michele Civita.

La parola d’ordine dell’incontro lanciata da Luca Nardi, coordinatore del gruppo, è stata prendere impegni concreti nell’immediato, avvalendosi della condivisione e della partecipazione di tutte le componenti istituzionali e della società civile per siglare un patto di azione dei Castelli Romani per salvare il Lago Albano.

Alcuni impegni concreti sono arrivati dai sindaci presenti al confronto con la cittadinanza. Il Sindaco di Castel Gandolfo si è impegnato a fare pressione verso la Regione affinché venga attuata la delibera regionale del 2009 sulla riduzione e la misurazione dei prelievi diretti e sulla lotta ai pozzi abusivi, per i quali sarebbe fondamentale il ruolo della Provincia di Roma. Maurizio Colacchi ha  inoltre evidenziato di come ci sia bisogno di contrastare nuove cementificazioni, in un
territorio ormai al collasso.

Il Sindaco di Albano Nicola Marini si è reso disponibile a contribuire ad un piano di salvataggio del lago, sottolineando l’impegno dell’Amministrazione della città riguardo alla carenza idrica con l’annuncio imminente di un collegamento con la rete idrica di Roma e ha espresso con forza la contrarietà all’inceneritore di Roncigliano che da solo consumerebbe 28.000 litri d’acqua al minuto.

Difficile sembra essere la soluzione dell’abbandono e del degrado delle sponde lacustri: la politica ha abdicato a proporsi sulla questione della pulizia e del decoro preferendo il ripristino delle concessioni private attraverso l’approvazione del nuovo Piano di Utilizzo degli arenili, sulle quali peraltro nessuno dei presenti ha espresso contrarietà.

Sembra strano, ma per un sito di interesse comunitario come il Lago Albano si riscontra una mancanza di risorse, problemi di organico, difficoltà di creare un coordinamento tra le forze dell’ordine, i guardiaparco, gli organi di polizia provinciale e forestali fanno sì che nessuna risposta sembra possibile alla progressiva dequalificazione delle nostre spiagge.   

Tra gli interventi delle istituzioni presenti il Commissario del Parco dei Castelli Romani, oltre ad esprimere la propria vicinanza ai problemi del lago Albano, ha sottolineato i limiti di un Parco depotenziato e privo di risorse, che dovrà fronteggiare una riduzione e razionalizzazione dei costi.

Luca Nardi, coordinatore del gruppo “Salviamo il Lago Albano” ha strappato un impegno alle istituzioni presenti di lavorare per presentare un piano attuativo alla cittadinanza prima del prossimo Natale.

Intanto da segnalare che se pur assente all’incontro l’Assessore regionale all’ambiente Marco Mattei ha aperto una discussione sulla tutela del Lago sul suo profilo Facebook, annunciando il completamento di uno studio, avviato dal suo predecessore Zaratti, sul bilancio idrico del bacino che forma un unico sistema tra i laghi e la falda dei Castelli Romani fino al litorale per intervenire sulle reali cause del continuo ed inesorabile calo del livello delle acque del nostro meraviglioso lago.
 

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