Giornata intensa per il Santo Padre Benedetto XVI nei Castelli Romani: stamane la visita presso il centro dei Missionari Verbiti di Nemi e nel pomeriggio l'apprensione per il terremoto avvetito nitidamente nella sede pontificia di Castel Gandolfo.

Benedetto XVI è ritornata a Nemi dopo che nel 1965 vi aveva soggiornato durante il Concilio insieme a 4 vescovi per redigere la bozza del decreto "Ad Gentes", che fissò i nuovi principi dell'attività missionaria della Chiesa. "Sono veramente grato per la possibilità di rivedere dopo 47 anni questa casa a Nemi. Ne avevo un ricordo bellissimo, forse il più bel ricordo di tutto il Concilio", ha esordito il Santo PAdre davanti ai fedeli e missionari che lo attendenvano nella cappella del centro missionario. Quando Benedetto XVII si recò a Nemi era un giovane teologo e per lui fu un luogo in cui visse una parte importante dell'esperienza del Concilio.

Prima di lasciare la casa per rientrare a Castel Gandolfo, Ratzinger ha ricevuto in dono dai padri missionari una statua lignea della Vergine proveniente da Bali e un'offerta per le opere di carità del Papa. Proprio il ritorno nella residenza papale è stato apprensivo per il Santo Padre per la scossa di terremoto ben avvertita nel pomeriggio.  Il portavoce vaticano padre Federico Lombardi, dopo aver sentito il direttore delle Ville Pontificie Saverio Petrillo, ha riferito che "la scossa é stata avvertita anche a Castel Gandolfo, senza però alcuna conseguenza negativa". "Ora la situazione è tranquilla", ha spiegato ancora padre Lombardi.