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Sabato, 20 Aprile 2024
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Castel Gandolfo: scoperto e denunciato il falso prete bevitore

Gunner Martenka, ormai da più di un mese si aggirava per le strade della cittadina di Castel Gandolfo, residenza estiva del pontefice, in abiti talari e sempre sbronzo. A seguito di una denuncia dei gestori di un agriturismo in cui alloggiava si è scoperto essere un falso prete e dovrà ora rispondere di diverse accuse tra cui usurpazione di titoli e truffa

Gunner Martenka era diventato ormai una figura folkloristica della piccola cittadina di Castel Gandolfo, dove il Santo Padre solitamente trascorre le vacanze, e tutti ormai non facevano che chiamarlo “Don Luppolo”.

Il soprannome suona strano per chi non conosce la storia del giovane dal nome tedesco: da un mese si aggirava per le strade cittadine in abiti da sacerdote, ma sempre sbronzo e dedito a bere boccali di birra da qui il buffo nome di Don Luppolo, da cui si produce la bevanda.

Tutti i cittadini e gli increduli turisti lo hanno in un qualche modo incrociato visto che trascorreva le serate in uno noto bar della piazza, dove si addormentava spesso per via dell’alcol e tutti rimanevano meravigliati dal fatto che un sacerdote potesse essere uno sproporzionato bevitore.

Certo a Castel Gandolfo non è strano incrociare sacerdoti e religiosi tedeschi durante il periodo di soggiorno di Papa Ratzinger, ma particolari come Gunner Martenka non era mai capitato.

Alcuni giovani frequentatori dello stesso bar, ritrovo di tanti ragazzi nelle sere estive, descrivono così il personaggio: “ Ormai ogni sera aspettavamo che arrivasse se non era già qui e morivamo dal ridere appena si addormentava ubriaco sul tavolino, rimaneva fino a tardi. Alcuni giorni fa abbiamo addirittura scattato delle foto perché nessuno credeva che potessimo conoscere un prete ubriacone.”

Che era “ubriacone” non c’è dubbio, ma sicuramente Gunner Martenka non è un sacerdote e pur avendo frequentato il seminario non ha mai conseguito i voti. A scoprire l’identità del personaggio sono stati i carabinieri di Castel Gandolfo a seguito della denuncia dei gestori dell’agriturismo, il Casale degli Archi, in cui il falso prete ha alloggiato per un mese e da cui si è allontanato senza pagare il sostanzioso conto.

Gunner Martenka si era qualificato come rappresentante dell’ordine Teutonico del convento di Lana, vicino Bolzano e usciva di mattina dall’albergo per poi farvi rientro a tarda notte con qualche bicchiere di troppo. Ora “Don Luppolo”, rintracciato subito dalle forze dell’ordine, dovrà rispondere alla giustizia e difendersi dall’accusa di usurpazione di titoli e di onori e di insolvenza fraudolenta per non aver pagato il conto dell’albergo.

“Chi se lo aspettava che fosse arrestato! – continuano così i ragazzi che incontravano sempre Gunner Martenka – certo era strano, ma non pensavamo fino a tal punto. Si diceva che fosse stato cacciato dal convento perché faceva le ore piccole e ora stava in albergo per finire la vacanza. In effetti da qualche giorno non si faceva più vedere, ma pensavamo fosse partito e non scappato senza pagare il conto dell’albergo.”
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