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Maltempo, nei Castelli Romani perso il 50% dei raccolti di vigneti e frutteti

"Il bilancio dei danni è pesantissimo. Vigneti, piantagioni di kiwi, frutteti, ortaggi. Una vera e propria caporetto per la nostra agricoltura", è l'allarme della Coldiretti Lazio

Il settore agricolo dei Castelli Romani che vanta eccellenze nella produzione di vino e frutta rischia di essere messo in ginocchio da questa ondata di freddo e gelo anomala considerando che siamo ormai a primavera inoltrata. L'allarme sui danni a frutteti e vigneti in tutti i Castelli Romani è stato lanciato dalla Coldiretti Lazio che sta effettuando in questi giorni diversi sopralluogo nelle aziende agricole per valutare i possibili danni causati dal maltempo.

"Il bilancio dei danni è pesantissimo. Vigneti, piantagioni di kiwi, frutteti, ortaggi. Una vera e propria caporetto per la nostra agricoltura. E dire che non abbiamo ancora finito il monitoraggio sul territorio e i sopralluoghi nelle aziende. Un colpo così duro proprio non ci voleva”, ha dichiarato amareggiato Elvino Pasquali, segretario di zona della Coldiretti dei Castelli Romani e Roma Sud.

"Gli effetti del ciclo di gelate che ha raggiunto il culmine nella notte tra venerdì e sabato scorsi sono devastanti. Il brusco abbassamento delle temperature ha bruciato le gemme e le fioriture primaverili, compromettendo un patrimonio agricolo di primissimo valore e di assoluta qualità. Il freddo delle scorse notti ha sterminato intere piantagioni di kiwi, anche della varietà giallo, oltre ad avere 'cotto' i tralci dei vigneti dei Castelli. La devastazione è estesa sull’intero comprensorio".

A subire danni ingenti tutto il territorio che vada da Colonna a Frascati, Velletri, da Lariano a Marino, Ciampino fino a Ardea e Nettuno. La perdita di raccolto è stimata intorno al 50, anche 60%. I vitigni più colpiti sono il Cacchione, vanto di Nettuno e quelli della tradizione vitivinicola romana come Malvasia di Candia e Trebbiano, ma anche Montepulciano, Syrah e Merlot per non parlare della perdita di metà del raccolto di susine, kiwi e ciliege. I danni si ripercuoteranno poi anche su tutto l'indotto.

“Dobbiamo concludere in fretta la fase della ricognizione. Siamo già in contatto con i sindaci e gli assessori all’agricoltura dei comuni colpiti dalle gelate, titolati ad avviare la procedura di richiesta della calamità. Invito i titolari delle aziende danneggiate – ha  aggiunto Roberto Scano, direttore della Coldiretti di Roma – a produrre presso gli uffici dei rispettivi comuni di residenza l’autocertificazione dei danni subiti, che è importante per ottenere i risarcimenti in caso di accettazione della richiesta di riconoscimento dello stato di calamità. I nostri sportelli sono a disposizione per ogni attività di consulenza e assistenza”.

Anche i sindaci dei Castelli Romani dei comuni maggiormente colpiti si stanno mobilitando. Il Comune di Lanuvio ha deciso di convocare una commissione locale per fare la somma dei danni e per coinvolgere i coltivatori direttamente coinvolti, i tecnici e le confederazioni di categoria.

"Alcuni agricoltori di Lanuvio mi hanno accompagnato nei campi ed ho toccato con mano i danni provocati dalle gelate pertanto ritengo che le Istituzioni tutte si debbano far carico di ciò - ha spiegato il sindaco di Lanuvio Luigi Galieti - Nella notte tra venerdì e domenica della scorsa settimana le lancette degli strumenti hanno misurato temperature di meno due gradi  e provocato danni in tutto il territorio regionale. Mi auguro che la Regione Lazio e lo Stato centrale possano mettere in piedi in tempi celeri delle politiche di sostegno affinchè una parte importante della nostra economia locale non sia penalizzata e affossata". 

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