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Allarme nei Castelli Romani, i cinghiali molto vicini ai centri abitati

Appello dei sindaci dei Castelli Romani, tra cui il sindaco di Rocca di Papa, per chiedere provvedimenti all'ente parco per arginare i cinghiali sempre più vicini alle abitazioni

Il recente fatto di cronaca dell'uccisione in Sicilia di un uomo aggredito da un cinghiale ha acceso l'attenzione dell'opinione pubblica sui pericoli legati a questi animali selvatici. Anche nei Castelli Romani sono sempre più frequenti le segnalazioni dei cittadini allarmati a seguito di avvistamenti di famiglie di cinghiali a ridosso delle proprie abitazioni.

Il sindaco di Rocca di Papa, Pasquale Boccia, si è fatto portavoce del problema cinghiali chiedendo al Parco regionale dei Castelli romani quali azioni sono state messe in essere per arginare il fenomeno, visto che gli animali non si aggirano solo nei boschi, ma in tutto il territorio comunale.

“Mi faccio portavoce anche dei colleghi sindaci degli altri Comuni in cui si riscontra la straordinaria e pericolosa diffusione di cinghiali – ha commentato Boccia, a seguito dell’interessamento alla questione da parte  della Città Metropolitana, che ha richiesto una mappatura della fauna selvatica -, per sollecitare un tempestivo intervento, volto a contenere la presenza di queste specie animali sul nostro territorio, e scongiurare episodi come quelli registrati in Sicilia”.

Sulla questione è intervenuto anche il sindaco di Ariccia Emilio Cianfanelli, esperto cacciatore che conosce bene il comportamento dei cinghiali: "Nel Parco dei Castelli la situazione è peggiore di quella siciliana.Questo è il momento critico, migliaia di scrofe hanno partorito e i nuovi nati stanno perdendo la caratteristica striatura mimetica, il ceduo di castagno in questa stagione offre poco, la dieta sono tuberi, roditori, animali di ogni genere, erba,orti e scarti alimentari".

La proposta del sindaco ariccino è quella della caccia di selezione: "I cinghiali si avvicinano, quindi, alle case perdendo la naturale diffidenza che è una sicurezza per gli animali e per l'uomo. La soluzione è contemplata dalle leggi vigenti: censimento e caccia di selezione. Il Parco dei Castelli Romani ha organizzato un corso per selecontrollori ha già un elenco di cacciatori da utilizzare perché non lo fa? Perché in totale malafede preferisce che il prelievo lo facciano i bracconieri, con grande pericolo. I selecontrollori assicurerebbero al Parco dei Castelli la vigilanza che cessa totalmente alle 19 lasciando campo libero a bracconieri, al taglio abusivo degli alberi, alle discariche abusive, al pascolo abusivo e agli abusi edilizi".

Sulla necessità di utilizzare i cacciatori di selezione è concorde anche l'ex commissario del Parco dei Castelli Romani, Matteo Mauro Orciuoli: "Nel 2011 da Commissario del Parco Castelli Romani ho riattivato tutte le procedure per la selezione dei controllori con tanto di corso. Sono ancora in attesa che i funzionari del parco adottino il piano di selezione intanto si spendono fiumi di soldi per le recinzioni elettrificate come se fossero la panacea di tutti i mali, ma la situazione continua a peggiorare. Quanti anni dovranno passare perché si adottino le procedure selettive di controllo e contenimento della specie?".

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