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Castel Gandolfo: "La città metropolitana riconosca il nostro ruolo di Vaticano Secondo"

Il presidente del Consiglio Comunale di Castel Gandolfo Maurizio Colacchi interviene nel dibattito sulla Città Metropolitana e suol ruolo della sua città che ospita ogni anno il Santo Padre

Il Presidente del Consiglio Comunale di Castel Gandolfo, Maurizio Colacchi, che ricopre anche la carica di Consigliere Provinciale, interviene sul dibattito inerente la nascita della città metropolitana e sul ruolo che la sua città deve avere in un riordino istituzionale. Un tema caldo visto la conferenza dei sindaci tenutasi ieri.

"Non possiamo affidare una riforma cosi delicata come il riordino delle Province e la nascita della Città Metropolitana ad un decreto legge sul taglio della spesa - afferma l'ex sindaco di Castel Gandolfo - Senza tener conto delle peculiarità e delle difficoltà oggettive che caratterizzano la storia di un popolo".

In vista dell'approvazione dello statuto della Città Metropolitana Colacchi propone alcune modifiche da apportare a quanto stabilito dal decreto sullo spending review: la città di Roma deve essere articolata in più comuni autonomi; i poteri, le risorse e l’autonomia di gestione di Roma Capitale estesi ai comuni della Città Metropolitana;  le elezioni del Sindaco Metropolitano e del consiglio metropolitano da tenersi a suffragio universale e diretto con il medesimo sistema elettorale utilizzato attualmente per il consiglio provinciale, piena autonomia, da parte dei comuni aderenti alla Città Metropolitana, di decidere come amministrare il proprio territorio.

Il presidente del Consiglio comunale castellano non può non dare rilevanza al ruolo che ricopre Castel Gandolfo: "Per quanto riguarda il mio comune non si può prescindere dal riconoscere, nel redigendo statuto della nuova Città Metropolitana, la sua funzione di essere per una larga parte dell’anno Vaticano secondo  e di avere il privilegio di ospitare il Santo Padre".

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